Si è svolta mercoledì 21 maggio l’Assemblea annuale di Corepla, il Consorzio Nazionale per la raccolta, il riciclo e il recupero degli imballaggi in plastica. Un’occasione per fare il punto sui risultati conseguiti nel 2024 e sulle prospettive future per una gestione sempre più sostenibile dei rifiuti di imballaggio in plastica.
Nel 2024, nel nostro Paese sono state raccolte in modo differenziato oltre 1.500.000 tonnellate di imballaggi in plastica, con un incremento del 4% rispetto al 2023 e una media pro capite superiore a 26 kg. “Un segnale concreto di un impegno collettivo in crescita verso un’economia sempre più circolare” afferma il consorzio in una nota.
La Sardegna si conferma prima per raccolta pro capite (36,4 kg per abitante), seguita da Veneto (30,9 kg) e Liguria (29,6 kg), quest’ultima in crescita dell’11%. Da segnalare la straordinaria performance della Basilicata, che con un +40% risale significativamente tra le regioni più virtuose.
Il sistema Corepla ha coinvolto 7.396 Comuni, coprendo il 97% della popolazione italiana, pari a oltre 57 milioni di cittadini. Il riciclo ha raggiunto 931.096 tonnellate, avvicinando con un anno di anticipo l’obiettivo europeo del 50%.
Con quasi 2.500 imprese consorziate lungo la filiera del packaging in plastica, COREPLA continua a rappresentare un modello di economia circolare virtuoso e trasparente.
“Grazie alla sinergia con i Comuni, al contributo delle imprese consorziate e all’impegno crescente dei cittadini, COREPLA si conferma un attore centrale nella transizione ecologica del Paese. Il nostro compito non è solo quello di garantire una gestione efficiente degli imballaggi in plastica, ma di guidare un’evoluzione culturale che metta al centro l’economia circolare, l’innovazione e la responsabilità condivisa – ha dichiarato Giovanni Cassuti, Presidente COREPLA -. È essenziale superare le semplificazioni e le distorsioni che spesso accompagnano il dibattito sulla plastica: se correttamente progettata, raccolta e riciclata, questa materia può trasformarsi da problema a risorsa, contribuendo concretamente a ridurre l’impatto ambientale e a generare valore per il sistema Paese.”
Quanto ai materiali non ancora riciclabili, l’87% è stato recuperato dai cementifici come sostituto dei combustibili fossili, il 13% nei termovalorizzatori, mentre solo lo 0,06% è stato destinato a discarica.
Il Consorzio opera attraverso una rete composta da 33 centri di selezione, 75 impianti di riciclo e 100 preparatori e utilizzatori di combustibile da rifiuto, garantendo efficienza, trasparenza e tracciabilità grazie a oltre 45.000 audit e controlli lungo tutta la filiera.
Imprese, cittadini, istituzioni: insieme stiamo costruendo una filiera più efficiente e rispettosa dell’ambiente.Consulta il report completo dell’Assemblea suwww.corepla.ite scopri il valore della tua partecipazione.