Blackout Torino, Iren annuncia piano da 630 milioni e più tecnici in pronto intervento

Dopo l’interruzione elettrica di metà giugno, la multiutility si è presentata in Commissione comunale per illustrare le cause dei guasti e le misure per evitarne il ripetersi. Rafforzati gli organici, previsti nuovi gruppi elettrogeni e ulteriori investimenti sulla rete fino al 2035, mentre si programma un confronto periodico con il Comune

Blackout Torino Iren
Credit: Cittagora.it La cabina di trasformazione sotto piazza Arbarello. IREN ne sta realizzando altre due e cinque sono in progettazione

A seguito del blackout elettrico verificatosi tra il 13 e il 15 giugno, Iren ha illustrato in Commissione consiliare le misure messe in campo per garantire la continuità del servizio e ridurre il rischio di eventi simili. All’audizione erano presenti il presidente Luca Dal Fabbro, l’amministratore delegato Gianluca Buffo e altri dirigenti della multiutility.

Nel suo intervento, Dal Fabbro ha espresso le scuse ufficiali dell’azienda e ha ribadito che Torino è considerata una priorità strategica. È stato confermato che una task force di 130 tecnici è già attiva per le operazioni di pronto intervento, con turni anche notturni. Il personale sarà aumentato a 140 unità. Iren ha inoltre annunciato che, tra il 2021 e il 2025, gli investimenti sulla rete elettrica cittadina ammonteranno a 630 milioni di euro, cifra che potrà crescere con la revisione del piano industriale in corso.

La rete elettrica di Torino e le cause del blackout

Secondo quanto illustrato da Gianluca Buffo, la rete elettrica torinese si estende per circa 5.000 chilometri di cavi interrati, con oltre 60.000 giunti e circa 3.000 cabine per l’alta, media e bassa tensione. Il sistema ha subito forti sollecitazioni a causa del surriscaldamento delle infrastrutture dovuto alle alte temperature, all’assenza di piogge e al picco di consumo energetico.

Nella maggior parte dei casi, i guasti hanno riguardato i giunti sovraccarichi. I primi interventi vengono gestiti dalle sale di controllo da remoto, ma dopo 15 minuti è necessario l’intervento sul posto di una squadra operativa, dotata di attrezzature per la localizzazione e riparazione del danno.

Rafforzato il pronto intervento e il presidio d’emergenza

Per migliorare la capacità di risposta, Iren ha deciso di aumentare del 30% gli organici della squadra di emergenza, che ora conta 140 tecnici. Sono stati predisposti 10 veicoli dotati di gruppi elettrogeni mobili per intervenire in aree critiche.

Oltre alla cabina sotterranea di piazza Arbarello, inaugurata nel 2020, sono in costruzione due nuove cabine, mentre altre cinque sono in fase di progettazione. L’azienda ha ricordato che ogni anno vengono sostituiti tra 30 e 50 chilometri di rete.

Nel solo 2024, sono già stati stanziati 70 milioni di euro per interventi in città, con circa 900 cantieri attivati o pianificati.

Performance della rete e investimenti futuri

Durante il blackout, circa 2.500 utenze nel centro cittadino sono rimaste senza elettricità per un massimo di nove ore. Iren ha definito l’evento come eccezionale e ha dichiarato che, in condizioni ordinarie, la funzionalità della rete è pari al 99,99%.

L’azienda prevede di proseguire gli interventi di ammodernamento della rete e di introdurre nuovi strumenti di telecontrollo e mappatura, con l’obiettivo di rendere il sistema più resiliente. È in fase di definizione un nuovo piano industriale al 2035, con ulteriori investimenti previsti su Torino.

Confronto con il Comune e richieste del Consiglio

Nel corso della seduta, numerosi consiglieri comunali e l’assessora Foglietta hanno posto domande su crescita dei consumi, materiali impiegati, comunità energetiche, analisi predittiva e cambiamenti climatici.

Iren si è detta disponibile a incontri periodici, anche su base mensile, per aggiornare il Consiglio comunale sull’avanzamento delle attività e sugli interventi programmati.

Con l’obiettivo di migliorare la resilienza della rete elettrica torinese, Iren conferma l’impegno a rafforzare il monitoraggio continuo, a potenziare gli investimenti strutturali e a garantire una maggiore trasparenza istituzionale nel rapporto con gli enti locali.

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