Lettera di Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile, già Ministro dell’Ambiente
“Nel corso degli ultimi trent’anni l’Italia ha registrato un progresso rilevante nella raccolta e riciclo di carta e cartone. Nel 1995 la raccolta differenziata si attestava a circa 10 chilogrammi per abitante; nel 2024 ha superato i 65 chilogrammi.
Nel Mezzogiorno e nelle Isole, dove all’epoca i quantitativi erano quasi nulli (0,6 kg pro capite), oggi si registra una media superiore ai 50 chilogrammi per abitante, corrispondente a circa tre quarti della media nazionale.
Nel 1998 – anno di istituzione del sistema Conai e del consorzio Comieco – la quota di riciclo degli imballaggi cellulosici era pari al 37% degli imballaggi immessi al consumo. Oggi, nel 2024, questa quota ha raggiunto il 92,5%, superando il target europeo dell’85% al 2030 con dieci anni di anticipo.
Dal punto di vista quantitativo, si è passati da 1,5 milioni di tonnellate riciclate su 4,0 milioni di tonnellate nel 1998, a quasi 4,5 milioni di tonnellate su oltre 5,2 milioni immesse al consumo nel 2024.
Questi numeri hanno avuto effetti rilevanti: meno rifiuti in discarica, minore incenerimento, riduzione delle emissioni di gas serra e mancato utilizzo di biomassa vergine. L’impatto economico è altrettanto significativo: minori costi di smaltimento e risparmi sull’acquisto di materia prima, a fronte di investimenti contenuti per la raccolta e il trattamento.
Inoltre, il recupero di oltre 3 milioni di tonnellate aggiuntive rispetto al passato ha stimolato attività industriali, richiesto nuovi impianti e generato occupazione lungo tutta la filiera.
Tutto questo è stato possibile grazie alle novità legislative introdotte a partire dal Decreto legislativo 22/1997, che ha reso obbligatoria la raccolta differenziata e favorito il riciclo attraverso il meccanismo della responsabilità estesa del produttore.
Il modello italiano, centrato sul sistema Conai e sui suoi consorzi di filiera, ha visto in Comieco un attore determinante. Attivo fin dal 1985, Comieco ha svolto un ruolo strategico nel garantire ritiro e avvio al riciclo, anche per la carta non da imballaggio, sostenendo la raccolta differenziata anche nei territori più in difficoltà e intervenendo quando le condizioni di mercato erano sfavorevoli.
La gestione consortile non profit, condivisa da produttori, utilizzatori, trasformatori e riciclatori, ha permesso di mantenere attivo e stabile un sistema complesso e di sostenere investimenti locali in raccolta e trattamento.
Alla luce di questi risultati, appare urgente valorizzare l’esperienza maturata e farne uno strumento di riferimento per affrontare le sfide ambientali future. In un contesto segnato da mercati instabili e costi energetici elevati, serve una visione integrata che metta insieme innovazione, governance e operatività.
Le sfide della decarbonizzazione e dell’aumento della circolarità non possono essere rimandate. Ma l’esperienza italiana nel settore del riciclo della carta dimostra che, se affrontate con strumenti efficaci e una collaborazione pubblico-privato ben strutturata, le politiche ambientali possono rappresentare un’opportunità concreta per lo sviluppo economico e industriale del Paese”.