Stop blocco dei Diesel Euro 5: “Ambiente e salute ultime preoccupazioni delle istituzioni”

Lo dice Legambiente Lombardia a proposito dell'emendamento al DL Infrastrutture approvato dalla Camera, che ha di fatto smantellato il blocco strutturale ai diesel Euro 5 che sarebbe dovuto partire a ottobre 2025. "L’aspetto ambientale e quello sanitario sembrano l’ultima delle preoccupazioni delle istituzioni, così come non sembra preoccupare l’aspetto economico, non solo quello della spesa sanitaria ma anche quello delle sanzioni che paghiamo alla Ue 

“L’aspetto ambientale e quello sanitario sembrano l’ultima delle preoccupazioni delle istituzioni, nonostante il bacino padano sia un sorvegliato speciale da tempi non sospetti. Così come non sembra preoccupare l’aspetto economico, che non è solo quello della spesa sanitaria legata alle malattie cardio-vascolari e respiratorie, ma anche quello delle sanzioni che paghiamo alla Ue per non rispettare i limiti degli inquinanti”. Così Legambiente Lombardia a proposito dell’emendamento al DL Infrastrutture approvato dalla Camera, che ha di fatto smantellato il blocco strutturale ai diesel Euro 5 che sarebbe dovuto partire a ottobre 2025 nelle città con più di 30 mila abitanti di Lombardia, Piemonte, Veneto ed Emilia-Romagna.

“Nel frattempo – prosegue l’associazione – calano gli investimenti nel trasporto pubblico locale e nel trasporto collettivo regionale, perdendo così competitività con il modello della motorizzazione di massa. Da una parte quindi il servizio pubblico perde affidabilità, dall’altra la motorizzazione individuale è sempre più costosa e inefficiente, escludendo le fasce deboli della popolazione sempre più vittima della mobility poverty”.

“La risposta delle istituzioni a questi problemi, sembra suggerire l’ennesima deroga al blocco dei veicoli inquinanti diesel Euro 5, è un pauroso balbettio, piuttosto che una programmazione chiara, innovativa ed efficace”.

Federico Del Prete, responsabile mobilità di Legambiente Lombardia, commenta: “In questo dibattito manca una parola fondamentale, ovvero riconversione. Il governo continua a incentivare l’acquisto di veicoli endotermici e a consentirne la circolazione, aumentando così i tassi di motorizzazione e il conseguente inquinamento. Se non fosse urgente affrontare il tema della qualità dell’aria, manca comunque una politica industriale che generi il prima possibile un’alternativa credibile a una motorizzazione di massa ormai fuori dalla storia“.

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