La commissione Urbanistica del Comune di Torino ha discusso nuovamente l’avanzamento del nuovo Piano Regolatore Generale (PRG), in via di definizione a oltre trent’anni dall’adozione del documento attualmente in vigore. L’incontro si è svolto a Palazzo Civico alla presenza dell’assessore Paolo Mazzoleni, che ha illustrato il percorso di lavoro istituzionale e tecnico previsto per i prossimi mesi.
Secondo quanto esposto dall’assessore, l’intero anno 2025 sarà dedicato alla redazione del progetto preliminare, che verrà poi sottoposto al Consiglio comunale per l’adozione formale nei primi mesi del 2026. Seguiranno altre tappe, comprese le verifiche in sede di Conferenza di copianificazione con la Regione Piemonte, fino all’approvazione definitiva, che potrebbe avvenire entro la primavera del 2027, in coincidenza con la conclusione dell’attuale legislatura, ma non si esclude un allungamento dei tempi.
L’orientamento generale, ha spiegato Mazzoleni, è quello di passare da un modello basato sull’espansione urbana a una visione fondata su rigenerazione, riuso e trasformazione del territorio. Il nuovo piano punterà a intervenire su aree già urbanizzate, riducendo il consumo di suolo e favorendo un approccio integrato alla pianificazione.
Tra gli strumenti previsti, saranno introdotte le F.R.U. – Figure di Ricomposizione Urbana, aree oggetto di piani attuativi per ridefinirne gli assetti urbanistici attraverso strumenti di assoggettamento, cessione o perequazione. Alcuni esempi citati includono la zona San Paolo/Lesna, lungo la ferrovia per la Francia, e l’area denominata Settembrini, coincidente con l’ex stabilimento Fiat Mirafiori.
Altro nodo centrale sarà l’azzonamento, rivisitato per favorire un sistema urbano composto da centralità di quartiere. Sono previste circa 35 aree omogenee, ciascuna con popolazioni comprese tra i 6.000 e i 55.000 residenti. Non si tratta di nuove unità amministrative – le Circoscrizioni resteranno – bensì di perimetri funzionali per progettare spazi pubblici di qualità, definire standard urbanistici e assicurare l’accesso equo a servizi e verde urbano.
Particolare attenzione sarà dedicata alla valorizzazione degli spazi ecosistemici, come le aree fluviali e collinari, nonché alla permeabilità del suolo, tema centrale per la gestione sostenibile del territorio. Pur essendo redatto su base comunale, il piano dovrà integrarsi in una visione più ampia, che includa le relazioni con i comuni limitrofi, attraverso una pianificazione condivisa delle aree strategiche. Mazzoleni ha richiamato la necessità di mobilità intermodale coordinata, hub metropolitani e politiche ecologiche sovracomunali.
Al termine della relazione, sono intervenuti con osservazioni e domande vari componenti della commissione: Firrao, Greco, Ciampolini, Russi, Viale, Busconi, Patriarca, Garione, Crema e Magazzù. Hanno preso parte al confronto anche rappresentanti di Legambiente e del comitato Un Altro Piano per Torino, contribuendo al dibattito pubblico sul futuro assetto urbano della città.