Razionalizzare l’offerta dei servizi del trasporto pubblico locale in Puglia, sia su gomma sia su ferro, disegnando una rete di trasporto intermodale, sostenibile e accessibile che eviti duplicazioni di servizi su alcune tratte, potenziando al tempo stesso collegamenti strategici verso stazioni ferroviarie, porti e aeroporti.
Sono gli obiettivi principali alla base dell’aggiornamento del Piano triennale dei servizi di Tpl per il triennio 2024-2026, presentato mercoledì 16 luglio dalla Regione Puglia. Erano presenti, fra gli altri, il governatore Michele Emiliano e l’assessora regionale ai Trasporti, Debora Ciliento.
In base al nuovo Piano, la dotazione territoriale complessiva dei servizi minimi di trasporto pubblico locale non sarà modificata, ma sarà possibile una maggiore integrazione, riunendo sotto un’unica gestione i servizi extraurbani ordinari e quelli sostitutivi-integrativi su gomma e ferro all’interno delle singole province pugliesi e della Città metropolitana di Bari. Saranno di competenza regionale i servizi automobilistici ordinari, che assicurano i collegamenti interprovinciali con porti, stazioni, aeroporti e nuovi ospedali, e sui servizi sostitutivi e integrativi a forte attrazione turistica.
Il nuovo Piano si fonda, dunque, su tre strategie: riconoscere il carattere di servizi minimi di collegamenti con gli aeroporti, riunificare in un’unica rete i servizi che garantiscono collegamenti interprovinciali con gli aeroporti ed estendere i collegamenti con gli aeroporti anche a porti e stazioni ferroviarie servite dall’alta velocità.
Il Piano riconosce fra i servizi minimi anche la rete Btr, il Bus transit rapid di Bari e Taranto. “Vogliamo ridisegnare la situazione dei trasporti regionali – ha detto Ciliento -. Il lavoro è cominciato nel 2019 e fu interrotto a causa del Covid, ma i servizi minimi erano già stati approvati in quella occasione”. Ciliento ha aggiunto che “si privilegia il collegamento con gli aeroporti e con i porti per privilegiare una visione intermodale. Cerchiamo di collegare le comunità interne con i centri più frequentati, rimodulare i percorsi ed evitare le contrapposizioni fra gomma e ferro”.