La Commissione Ue propone una tassa sui Raee non raccolti

C'è anche un'imposta sui Raee non raccolti tra le entrate previste dal bilancio pluriennale Ue, proposto il 16 luglio dalla Commissione Europea. Il piano finanziario, dal valore di 2 mila miliardi di euro complessivi per il periodo 2028-2034, dovrebbe essere sostenuto per 58,5 miliardi l’anno da cinque nuove "risorse proprie", tra cui appunto una tassa che i Paesi membri dovranno pagare sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche non intercettati

C’è anche una tassa sui Raee non raccolti tra le entrate previste dal bilancio pluriennale Ue, proposto il 16 luglio dalla Commissione Europea. Il piano finanziario, dal valore di 2 mila miliardi di euro complessivi per il periodo 2028-2034, dovrebbe essere sostenuto per 58,5 miliardi l’anno da cinque nuove “risorse proprie”, tra cui appunto una tassa che i Paesi membri dovranno pagare sui rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche non intercettati.

Le altre risorse sono: scambio di quote di emissione dell’Ue (ETS), adeguamento del carbonio alle frontiere (CBAM), accisa sui prodotti del tabacco e un prelievo sulle imprese con fatturato oltre i 100 milioni di euro.

L’importo base dell’imposta sui Raee viene fissato dalla Commissione a 2 euro a chilo e dovrà essere moltiplicato per la differenza tra il peso medio degli apparecchi immessi sul mercato nei tre anni precedenti e il peso dei Raee raccolti. Lo stesso meccanismo utilizzato per calcolare il tasso di intercettazione dei rifiuti elettronici in ogni Stato membro, in relazione agli obiettivi di raccolta dell’Ue fissati al 65%.

La nuova tassa dovrebbe fruttare 15 miliardi di euro all’anno e Bruxelles sottolinea che non risponde solo ad obiettivi di bilancio ma anche a sostenere “l’autonomia strategica dell’Unione nell’approvvigionamento delle materie prime critiche” contenute nei Raee.

Secondo i dati del Centro di Coordinamento Raee, in Italia nel 2024 sono state raccolte 540.854 tonnellate di apparecchiature elettriche ed elettroniche, a fronte di oltre un milione e 820mila tonnellate di immesso al consumo. Un tasso di raccolta pari al 29,64% che secondo i calcoli della nuova tassa equivarrebbe ad un importo annuo di 2,6 miliardi di euro circa da versare nelle casse Ue.

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