Nel 2024 in Emilia-Romagna si sono verificati 16.758 incidenti stradali, dai quali sono emersi 273 morti e 21.632 feriti. I dati, forniti dall’Ufficio di Statistica regionale su validazione Istat, mostrano un miglioramento rispetto all’anno precedente e in particolare un calo marcato se confrontati con il 2019, considerato anno di riferimento per l’ultimo decennio. Rispetto a cinque anni fa, si registra una diminuzione del 22,44% nel numero di vittime e del 3,39% nel numero di feriti, a fronte di un numero di sinistri sostanzialmente stabile.
Nonostante il trend positivo, il numero di vittime rimane elevato. Si contano 6 morti ogni 100mila abitanti, mentre i feriti sono 483 ogni 100mila. A livello territoriale, le situazioni più critiche si rilevano nella provincia di Ferrara, che presenta il tasso di mortalità più alto, mentre quella di Rimini mostra gli indicatori più favorevoli. La provincia di Bologna, per densità abitativa, totalizza i numeri assoluti più elevati, ma evidenzia un netto miglioramento, in particolare per quanto riguarda i decessi, scesi da 77 a 48 in un anno.
Comportamenti errati e tipo di strada: le variabili più influenti
Tra le cause principali degli incidenti, si confermano in testa distrazione alla guida, mancato rispetto della precedenza e velocità non commisurata, che da sole incidono sul 61,9% dei sinistri, sul 65,2% dei morti e sul 62,2% dei feriti. La velocità risulta il fattore con i più alti tassi di mortalità, lesività e pericolosità. Sul piano delle tipologie di incidente, le fuoriuscite di strada sono quelle con il più alto numero di morti, mentre gli scontri frontali generano il tasso più elevato di mortalità e lesività.
Nel 2024, il 70% degli incidenti si è verificato all’interno dei centri abitati, con 114 morti e 14.278 feriti. Il restante 30% è avvenuto su strade extraurbane, dove però si concentra il 58% delle vittime, pari a 159 decessi. Anche questi dati sono in lieve miglioramento rispetto al 2023.
Differenze di genere, età e categorie di utenti
L’analisi dei dati anagrafici evidenzia che gli uomini sono coinvolti in misura significativamente maggiore rispetto alle donne, sia tra i morti (221 contro 52) sia tra i feriti. Tra i decessi, la fascia d’età più colpita è quella over 75, mentre i feriti si concentrano maggiormente tra i 18 e i 23 anni. La categoria con il maggior numero di vittime è quella dei conducenti di veicoli. I motociclisti, in particolare, registrano dati stabili rispetto agli anni precedenti, con 58 morti tra chi era alla guida da solo e 11 con passeggero. Il numero più alto di pedoni deceduti si è verificato nella provincia di Modena, con 10 casi.
Tempi e dinamiche: quando e come si verificano gli incidenti
La distribuzione settimanale mostra una frequenza omogenea dal lunedì al sabato, mentre la domenica presenta una significativa flessione. I picchi orari nei giorni feriali si collocano attorno alle 8 del mattino e alle 18 del pomeriggio; il sabato intorno alle 12 e ancora alle 18; la domenica ha un andamento più regolare, con lievi aumenti alle 11 e alle 18. L’unico elemento di rilievo riguarda i decessi, che raggiungono un picco specifico alle ore 20 della domenica, mentre per i feriti gli andamenti seguono le curve generali degli incidenti.
Il ruolo dell’Osservatorio e le iniziative previste per il 2025
Nel corso di una conferenza stampa, l’assessora regionale alla Mobilità Irene Priolo e il presidente dell’Osservatorio per l’Educazione alla Sicurezza Stradale, Marco Pollastri, hanno illustrato i nuovi interventi in programma per il 2025. La Regione conferma l’impegno verso il raggiungimento degli obiettivi europei, che puntano al dimezzamento di morti e feriti gravi entro il 2030. Le azioni sono il risultato di un percorso di confronto con enti istituzionali, università, associazioni di categoria, sindacati e realtà del territorio.
L’educazione alla sicurezza sarà declinata attraverso azioni differenziate per fasce d’età. Per i neogenitori è prevista la distribuzione di un kit informativo. Le scuole saranno coinvolte in progetti didattici e momenti di sensibilizzazione. I giovani adulti riceveranno campagne digitali costruite insieme agli atenei. La fascia 30-65 anni sarà destinataria di iniziative dedicate alla prevenzione degli incidenti in itinere, mentre gli over 65 saranno raggiunti da materiali e attività specifiche in contesti frequentati dalla popolazione anziana.
Agli utenti più vulnerabili della strada – pedoni, ciclisti e motociclisti – saranno rivolti tre vademecum distribuiti attraverso i social media, con pillole video, campagne di comunicazione urbana e momenti pubblici di confronto tematico. Il calendario si arricchirà infine con il convegno regionale sulla sicurezza stradale, in programma a Bologna il 17 novembre, pensato per fare il punto sull’evoluzione dell’incidentalità e condividere strumenti e buone pratiche a livello regionale, nazionale ed europeo.
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