Coripet avvia la distribuzione dell’R-PET ai consorziati in vista degli obblighi 2025

Il consiglio di amministrazione del consorzio ha approvato il regolamento per la consegna dell’R-PET ai soci produttori, segnando l’avvio della fase industriale del progetto di filiera “bottle to bottle”. L’iniziativa punta a rafforzare il riciclo alimentare del PET in Italia, nel rispetto delle scadenze fissate dalla Direttiva europea sulle plastiche monouso. Obiettivo: raggiungere il 25% di contenuto riciclato per uso alimentare entro il 2025

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Coripet ha ufficialmente avviato la distribuzione dell’R-PET ai propri consorziati, approvando a metà agosto un regolamento che disciplina le modalità di consegna ai soci produttori. Si tratta di un passaggio tecnico e operativo fondamentale per il completamento della filiera italiana di riciclo “bottle to bottle”, che prevede la trasformazione di bottiglie usate in nuovi contenitori idonei al contatto con alimenti.

Dal test all’industria: inizia la produzione stabile

Secondo quanto dichiarato dal presidente Corrado Dentis, l’attività passerà dalla fase sperimentale a quella industriale a partire da settembre. Dal 1° gennaio 2025, il consorzio sarà in grado di fornire R-PET food contact a tutti i soci produttori, conformandosi alle previsioni della Direttiva europea 2019/904 sulle plastiche monouso (SUP). La norma stabilisce che dal 2025 tutte le bottiglie in PET dovranno contenere almeno il 25% di plastica riciclata idonea all’uso alimentare, percentuale che salirà al 30% entro il 2030.

Obiettivi di raccolta e riciclo a livello europeo

Oltre alla composizione delle bottiglie, la Direttiva SUP fissa anche precisi obiettivi di raccolta. Entro il 2025, gli Stati membri dovranno raggiungere il 77% di raccolta delle bottiglie in PET, quota che dovrà salire al 90% entro il 2029. La delibera approvata da Coripet si inserisce in questo contesto normativo, anticipando i termini di adeguamento e dotando la filiera nazionale degli strumenti necessari per rispettare le nuove soglie.

Un mercato in evoluzione, ancora poco sviluppato in Italia

Attualmente, l’impiego dell’R-PET per uso alimentare in Italia copre solo il 9% del mercato. Coripet ha indicato come obiettivo intermedio il raggiungimento del 25% entro il 2025, in linea con le richieste europee. Tutti gli impianti consorziati dispongono già della certificazione EFSA per la produzione di materiale idoneo al contatto con alimenti, elemento essenziale per garantire il corretto impiego del materiale riciclato nella produzione di nuove bottiglie.

Regole chiare e filiera integrata per una transizione concreta

Con l’introduzione del nuovo regolamento, Coripet intende offrire ai propri consorziati un sistema organizzato, stabile e condiviso per l’accesso all’R-PET, contribuendo alla creazione di un mercato nazionale del riciclo strutturato e conforme alle normative. L’iniziativa supporta le aziende nella gestione delle nuove responsabilità ambientali e favorisce modelli produttivi circolari, basati su criteri di tracciabilità e sicurezza.

Il ruolo dei consorzi nella gestione del PET alimentare

La distribuzione dell’R-PET avviata da Coripet rappresenta un esempio di come un consorzio possa guidare la transizione verso l’economia circolare. Il progetto si fonda su una filiera italiana autonoma, in grado di generare valore ambientale ed economico lungo tutto il ciclo di vita delle bottiglie. All’interno di questo percorso, anche il ruolo del consumatore resta centrale: attraverso la raccolta differenziata, è possibile alimentare una catena virtuosa che consente al PET di rientrare nel ciclo produttivo, riducendo l’utilizzo di risorse vergini.

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