Coripet fornirà ai propri soci almeno il 25% di PET riciclato idoneo al contatto alimentare, a partire dal 1° gennaio 2025. L’annuncio è arrivato nel corso di una conferenza stampa, in vista delle scadenze previste dalla Direttiva europea 2019/904 (SUP), che impone entro quella data un contenuto minimo di 25% di R-PET nelle bottiglie immesse al consumo e una raccolta selettiva del 77%, destinata a salire al 90% entro il 2029.
Obiettivi europei e impatto economico
Come ha spiegato Corrado Dentis, presidente di Coripet, la misura ha una duplice finalità: evitare sanzioni europee per l’Italia, stimate in circa 300 milioni di euro annui, e sostenere una transizione efficiente verso una filiera circolare del PET. Il consorzio si impegna a chiudere il ciclo attraverso il modello “bottle to bottle”, restituendo ai produttori la materia riciclata derivante dal conferimento tracciato delle bottiglie.
Le criticità della filiera e la dipendenza dall’estero
Secondo Giuseppe Dadà, cofondatore del consorzio e specialista in sicurezza alimentare, in Italia si utilizzano ogni anno circa 530.000 tonnellate di PET per bottiglie, ma oltre il 70% della materia proviene da importazioni, in gran parte da paesi asiatici. La scarsa tracciabilità e la mancanza di standard europei nelle modalità di raccolta nei paesi terzi pongono problemi di affidabilità sul PET riciclato estero. L’obiettivo di Coripet è quindi quello di rafforzare la filiera italiana, basandosi su raccolta interna certificata e controllata.
Una rete nazionale di eco-compattatori tracciabili
La selezione del materiale avviene alla fonte grazie alla rete di oltre 1.500 eco-compattatori installati sul territorio italiano, che Coripet prevede di ampliare fino a 5.000 unità. Le macchine sono in grado di riconoscere il contenuto delle bottiglie tramite lettura del codice a barre e verificare la conformità al contatto alimentare, consentendo una raccolta selettiva e certificata fin dal conferimento da parte del cittadino.
Vantaggi ambientali ed economici
Il sistema consente di ridurre gli impatti sull’ambiente: l’R-PET prodotto ha emissioni di CO₂ inferiori del 60% rispetto al PET vergine. In parallelo, la diminuzione delle importazioni rafforza l’autonomia produttiva nazionale. Coripet sottolinea infine come l’intero sistema generi occupazione nel settore italiano della tecnologia per la raccolta selettiva, coinvolgendo progettisti, tecnici e aziende specializzate nella produzione e manutenzione dei macchinari.
Verso il 2025: un sistema pronto per le nuove regole europee
Con la fornitura garantita di R-PET food contact ai propri consorziati, Coripet si pone in linea con la normativa europea e si prepara a gestire l’intera filiera del PET riciclato con criteri di qualità, tracciabilità e autonomia produttiva. Il progetto mira a consolidare un sistema nazionale integrato, in cui la raccolta differenziata tramite eco-compattatori rappresenta il primo anello di un ciclo completo, conforme alle direttive UE e sostenibile sul lungo periodo.