Per la comunicazione sul nucleare 7,5 milioni di euro, niente di simile per le rinnovabili

Riceviamo e pubblichiamo la nota del Coordinamento FREE che esprime forte perplessità sul contenuto del disegno di legge delega sul nucleare, che prevede uno stanziamento complessivo di 7,5 milioni di euro in 2 anni per finanziare campagne informative sull’energia nucleare rivolte alla cittadinanza e azioni capillari nei territori. "Un intervento senza precedenti. Non ricordiamo analoghi stanziamenti in favore delle politiche di informazione per la promozione dell’efficienza energetica o delle rinnovabili"

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Il Coordinamento FREE esprime forte perplessità sul contenuto del disegno di legge delega sul nucleare, in particolare per quanto riguarda le misure previste in materia di comunicazione pubblica. Il testo prevede infatti uno stanziamento complessivo di 7,5 milioni di euro nei soli anni 2025 e 2026 per finanziare campagne informative sull’energia nucleare e la sua sicurezza rivolte alla cittadinanza e azioni di comunicazione capillare nei territori che potrebbero ospitare impianti nucleari.

Si tratta di un intervento senza precedenti, visto che non ricordiamo analoghi stanziamenti in favore delle politiche di informazione dei cittadini per la promozione dell’efficienza energetica e/o per la diffusione e l’accettabilità territoriale delle energie rinnovabili, di cui invece si sete un estremo bisogno.

Si pensi che, per quanto noto a FREE, l’unico esempio di coinvolgimento della cittadinanza e consultazione pubblica, fatta per l’accettabilità locale di un impianto a fonti rinnovabili, quella sul Parco eolico Monte Giove di Villore in Toscana, che oltretutto si è conclusa con l’accettazione da parte dei cittadini dell’impianto, è stata realizzata con fondi completamente privati. E basti pensare, per dare un termine di paragone, che il D.Lgs. 102/2014 ha destinato al programma di informazione e formazione sull’efficienza energetica ivi previsto un contributo massimo di 3 milioni di euro spalmati dal 2021 al 2030.

“Colpisce la discrepanza tra l’entità delle risorse messe in campo per l’informazione sulla promozione del nucleare e quelle disponibili per la promozione di efficienza energetica e rinnovabili. – afferma il Presidente del Coordinamento FREE, Attilio Piattelli – anche in considerazione dei rispettivi contributi attesi da efficienza energetica, FER e nucleare al processo di decarbonizzazione”. 

La relazione tecnica dell’esecutivo, inoltre, traccia una road map per il nucleare nella quale i primi impianti nucleari saranno operativi verso il 2035, mentre, secondo l’Agenzia internazionale per l’energia (IEA), nel 2050 il nucleare rappresenterà appena il 10% della produzione elettrica mondiale.

A tutto ciò si aggiunge l’incertezza tecnologica ed economica che circonda le soluzioni nucleari di nuova generazione, in particolare i reattori modulari di piccola taglia (SMR), per i quali i costi di realizzazione e di gestione sono ancora non noti, come confermato da numerosi studi internazionali, dalle prime esperienze industriali, fino ad oggi fallimentari, e dall’assenza di SMR già operativi e non sperimentali».

FREE ritiene quantomeno anomalo che, in un contesto di risorse pubbliche limitate, si scelga di finanziare con priorità la comunicazione di una tecnologia non disponibile nell’immediato, mentre si continua a sottovalutare il ruolo dell’efficienza energetica e delle rinnovabili; soluzioni già disponibili, più economiche, e immediatamente utili per la decarbonizzazione e per la riduzione delle bollette energetiche di imprese e famiglie.

Il Coordinamento chiede quindi che sia riequilibrato l’impegno istituzionale verso una comunicazione strutturata, pluriennale e coerente anche sulle energie rinnovabili, sull’efficienza e sulla partecipazione attiva dei cittadini, strumenti fondamentali per la diffusione capillare delle tecnologie e per l’accettabilità territoriale delle rinnovabili, in modo da poter realmente puntare ad una transizione giusta, trasparente e condivisa.

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