Luglio 2025 tra i più caldi mai registrati | I dati globali del servizio Copernicus

Il bollettino mensile diffuso dal programma europeo sul cambiamento climatico riporta dati aggiornati su temperature atmosferiche, mari, ghiacci e precipitazioni. Le rilevazioni mostrano anomalie su scala globale, con picchi di calore in Europa, Asia e Oceania, riduzione del ghiaccio marino e variazioni significative nei regimi di pioggia e siccità. I risultati si basano sul sistema di rianalisi ERA5, che integra miliardi di osservazioni provenienti da fonti terrestri, marine e satellitari

Luglio 2025 caldi mai registrati

Il mese di luglio 2025 si è posizionato al terzo posto tra i più caldi mai registrati a livello globale, secondo il Copernicus Climate Change Service (C3S), il servizio dell’Unione Europea che elabora bollettini mensili sulla base della rianalisi ERA5, un sistema che raccoglie ed elabora dati meteorologici globali provenienti da satelliti, stazioni terrestri, navi e aerei.

In Europa, la temperatura media è stata di 21,12 °C, risultando superiore di 1,30 °C rispetto alla media del periodo 1991–2020. Si tratta del quarto luglio più caldo mai rilevato sul continente. Le aree più colpite dalle ondate di calore sono state la Fennoscandia, con valori elevati in Svezia e Finlandia, e l’Europa sud-orientale, dove sono stati segnalati incendi boschivi. In Turchia è stata raggiunta una temperatura record nazionale di 50,5 °C. Al contrario, temperature inferiori alla media sono state osservate in alcune regioni dell’Europa centrale, della Russia occidentale e della Spagna. Al di fuori dell’Europa, anomalie termiche positive sono state registrate in Cina, Giappone e lungo la catena dell’Himalaya, mentre condizioni più fresche hanno interessato alcune zone dell’Antartide, del Nord America, del Sud America, dell’India, dell’Australia e di parti dell’Africa.

Il bollettino fornisce anche dati sulle condizioni idrologiche. A luglio 2025 le precipitazioni sono risultate superiori alla media in Europa centrale, nel nord della Francia, in Irlanda, nel Regno Unito orientale, in alcune zone dell’Italia settentrionale, della Spagna orientale e della Russia occidentale. Condizioni più secche sono state rilevate in gran parte della Fennoscandia, nei Balcani, lungo le coste del Mar Nero e nel sud della Francia. Incendi boschivi si sono verificati in più aree. Fuori dall’Europa, condizioni più aride della media hanno colpito regioni degli Stati Uniti, del Canada, dell’Africa orientale, della penisola arabica, dell’Asia centrale, dell’Australia e dell’America meridionale extratropicale. Al contrario, piogge intense hanno interessato l’India settentrionale, il Messico, gli Stati Uniti orientali, alcune zone della Cina e l’estremo oriente russo, con segnalazioni di inondazioni in diverse di queste aree.

I dati di luglio 2025, pur segnando una lieve flessione rispetto ai record assoluti precedenti, confermano la persistenza di anomalie climatiche su larga scala, con implicazioni rilevanti per l’osservazione scientifica e la gestione del rischio climatico.

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