Alla vigilia del voto del Parlamento europeo dell’8 ottobre 2025 sulla nuova proposta di modifica della Politica Agricola Comune (PAC), tredici associazioni italiane impegnate nella transizione agroecologica hanno inviato una lettera agli europarlamentari per chiedere di non approvare l’ulteriore “semplificazione” proposta dalla Commissione europea.
Secondo le organizzazioni, il pacchetto di emendamenti adottato dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo (COMAGRI) rappresenta un grave arretramento nelle politiche di tutela ambientale, aprendo la strada alla distruzione delle aree Natura 2000 e all’indebolimento delle norme per la fertilità dei suoli.
“Una falsa semplificazione che danneggia la natura e gli agricoltori”
Le associazioni denunciano che la proposta di revisione, presentata come una semplificazione burocratica, si traduce in realtà in un indebolimento della protezione ambientale.
Il testo, spiegano, è stato elaborato senza una valutazione d’impatto climatico o ambientale e senza un adeguato coinvolgimento delle parti sociali.
La nuova versione della PAC renderebbe automaticamente conformi alle norme ambientali di base gli agricoltori operanti nei siti Natura 2000, eliminando in particolare la misura GAEC 9, che tutela i prati di maggior valore ecologico, e riducendo la capacità di controllo su pratiche agricole dannose.
Rischi per i piccoli agricoltori e per il suolo europeo
Secondo le tredici organizzazioni, il provvedimento rischia di favorire la speculazione e l’accaparramento delle terre, mettendo in difficoltà i piccoli agricoltori virtuosi.
Molti siti Natura 2000, ricordano, non dispongono di piani di gestione adeguati e in diversi Paesi, tra cui l’Italia, sono già oggetto di procedure d’infrazione comunitaria per carenze nella conservazione.
La COMAGRI ha inoltre proposto l’eliminazione dell’obbligo di adottare misure contro l’erosione del suolo (GAEC 5), nonostante il 60-70% dei suoli europei sia già degradato e si perdano circa un miliardo di tonnellate di terreno fertile ogni anno.
Il futuro dell’agricoltura europea in un voto
Le associazioni avvertono che gli eurodeputati si trovano di fronte a un bivio decisivo:
scegliere se proteggere il suolo e la biodiversità o favorire un modello agricolo insostenibile.
Un voto responsabile – sottolineano – è essenziale per salvaguardare gli ecosistemi, tutelare la salute dei cittadini e garantire un reddito equo agli agricoltori nel lungo periodo.
Un’alleanza per la transizione agroecologica
La lettera è firmata da tredici realtà della società civile e ambientalista: ACU, AIAB, AIDA, AIAPP, Associazione Italiana Agricoltura Biodinamica, CIWF Italia Onlus, Greenpeace, Lipu-BirdLife, Pro Natura, Rete Semi Rurali, UPBio, Terra! e WWF Italia.
Le organizzazioni condividono una visione comune di transizione agroecologica, in linea con le strategie europee del Green Deal, Farm to Fork e Biodiversità 2030, e chiedono che l’Unione europea mantenga standard ambientali rigorosi per un’agricoltura realmente sostenibile e capace di futuro.