Politecnico di Milano: “il Trust è il modello più solido per il riciclo fotovoltaico”

Uno studio indipendente del Politecnico di Milano conferma che il modello Trust, promosso da Consorzio ERP Italia, Cobat RAEE e PV Cycle Italia – che insieme rappresentano il 90% del settore fotovoltaico nazionale – è il sistema più stabile ed efficace per garantire la gestione sostenibile e finanziariamente equilibrata del fine vita dei moduli fino al 2060, prevenendo il rischio dei “pannelli orfani” e assicurando continuità al comparto

Politecnico Milano Trust riciclo fotovoltaico

Il Consorzio ERP Italia, Cobat RAEE e PV Cycle Italia, che rappresentano la quasi totalità dei produttori di moduli fotovoltaici in Italia, hanno commissionato al Politecnico di Milano – Energy & Strategy Group uno studio indipendente per verificare la sostenibilità del modello Trust applicato alla gestione del fine vita dei pannelli.

L’analisi, condotta da un ente accademico indipendente, dimostra che il Trust, basato su un accantonamento medio di 2,6 euro per pannello, è in grado di garantire equilibrio economico fino al 2060, anche in scenari molto prudenti. Con costi di gestione pari a 4 euro per pannello, il sistema genera un surplus di circa 790 milioni di euro, mentre nello scenario base, con costi di 2,6 euro, il margine raggiunge 1 miliardo di euro. Solo in ipotesi estreme, con costi fino a 8 euro per pannello, si registra un saldo negativo a fine periodo, segno della grande resilienza e flessibilità del modello, che può essere adattato modulando nel tempo la quota di accantonamento.

Continuità e responsabilità intergenerazionale

Lo studio evidenzia che il Trust consente di evitare il rischio dei “pannelli orfani”, garantendo la continuità della gestione del riciclo anche in caso di uscita di produttori dal mercato. Inoltre, distribuisce in modo equo i costi tra le generazioni, rafforzando la responsabilità ambientale e intergenerazionale.

A differenza del modello generazionale, che prevede il pagamento dei costi solo al momento del bisogno e risulta più adatto a mercati maturi e stabili come quello degli elettrodomestici, il Trust si conferma più coerente con un comparto giovane e in evoluzione come il fotovoltaico, caratterizzato da lunghi cicli di vita e da una crescente concentrazione di impianti utility-scale.

Le dichiarazioni dei Consorzi promotori

Il Trust rappresenta un’applicazione concreta e rigorosa del principio di responsabilità estesa del produttore – spiega Alberto Canni Ferrari, Procuratore Speciale del Consorzio ERP Italia –. Chiedere oggi a chi immette sul mercato di sostenere i costi del fine vita significa garantire continuità operativa e certezza di risorse anche per il futuro, evitando che il peso economico ricada sulle generazioni successive.”

Per Michele Zilla, Presidente di Cobat RAEE, “il Trust è uno strumento solido, trasparente e tracciabile, che assicura la disponibilità delle risorse necessarie alla gestione del fine vita dei moduli fotovoltaici. È una garanzia di continuità e un pilastro per la sostenibilità del settore nel lungo periodo, in grado di trasformare un obbligo ambientale in una leva di fiducia e responsabilità condivisa.”

Secondo Rosa Narcisi, Country Manager di PV Cycle Italia, “il Trust permette di programmare e garantire il corretto riciclo dei moduli a fine vita, evitando squilibri economici e rafforzando la fiducia tra tutti gli attori della filiera. Lo studio del Politecnico conferma la solidità e la sostenibilità di questo modello, che può essere ulteriormente migliorato assicurando che i contributi ambientali siano coerenti con i costi reali e che i fondi vengano gestiti con prudenza e criteri di conservazione del capitale.”

Verso una cornice normativa più chiara

La revisione del Decreto Legislativo RAEE, attesa entro la fine del 2025, sarà un passaggio cruciale per rafforzare la cornice normativa nazionale relativa ai pannelli fotovoltaici a fine vita e per eliminare l’effetto retroattivo della responsabilità estesa del produttore.

I tre Consorzi riaffermano il loro impegno a operare con trasparenza, tracciabilità e professionalità, mettendo a disposizione delle istituzioni e del mercato una valutazione scientifica che conferma il Trust come modello più idoneo per assicurare stabilità, sostenibilità e credibilità nel riciclo dei moduli fotovoltaici in Italia.

Un modello da rafforzare e consolidare

Il Trust si conferma una best practice per il settore fotovoltaico, ma può essere ulteriormente perfezionato. I Consorzi promotori invitano a garantire la coerenza tra contributi ambientali e costi reali di trattamento, la tracciabilità delle risorse e la gestione prudente dei fondi.

Solo così, sottolineano, il Trust potrà consolidarsi come strumento di garanzia a tutela dei produttori, degli operatori e delle generazioni future, contribuendo alla solidità e alla sostenibilità dell’intero sistema fotovoltaico nazionale.

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