Da Gaza arrivano delle nuove immagini in cui le persone coinvolte nel progetto Rifqa ringraziano Eco dalle Città Aps e tutte le altre realtà che organizzano le palestinesi a Torino, attraverso le quali vengono raccolti fondi in sostegno alla popolazione. I soldi raccolti nell’ultima cena del 30 settembre, presso il Cecchi Point, hanno contribuito a far arrivare dell’acqua potabile.
Progetto Rifqa è un’organizzazione di volontariato che si impegna a soddisfare i bisogni essenziali per la sopravvivenza della popolazione Gazawi: organizza distribuzioni di cibo, acqua sicura e kit per l’igiene; si occupa di assistenza sanitaria, collabora con ospedali per fornire cibo e latte; tiene laboratori di supporto psicologico e ha recentemente allestito una tenda didattica.
Non si limita a distribuire aiuti, ma sceglie con attenzione i progetti più urgenti e necessari in base al contesto e ai bisogni reali delle persone. Conduce workshop di “sensibilizzazione, supporto e aiuto psicologico perché il genocidio sta lasciando profonde cicatrici psicologiche”.
“Per individuare le famiglie più bisognose ci affidiamo a una metodologia ponderata, al fine di garantire che gli aiuti raggiungano coloro che ne hanno più bisogno: effettuiamo un’indagine sul campo e una valutazione iniziale, stabiliamo criteri per determinare le priorità, comunichiamo direttamente con le persone e le ascoltiamo per comprendere le loro richieste, aggiorniamo continuamente gli elenchi dei beneficiari, che trattiamo nel più totale rispetto della privacy e della dignità umana”.
“Il nostro team vanta una lunga esperienza sul campo e opera secondo i più alti standard di integrità e trasparenza, nel rispetto dei principi dell’azione umanitaria. Nell’arco delle ultime settimane abbiamo distribuito latte all’ospedale di Al-Awda, cibo ai feriti dell’ospedale di Al-Aqsa e acqua al campo di Nuseirat e, sempre a Nuseirat, abbiamo lavorato per allestire una tenda didattica all’interno del campo, che accoglie più di 500 famiglie. Continuano inoltre i nostri workshop sulla violenza di genere e primo soccorso psicologico e le attività di supporto emotivo ai bambini”.











