Operai comprano l’azienda, Coopla green riparte dalle bioplastiche

Quella della Coopla Green di Manfredonia, nel Foggiano, è una storia di riscatto e di rinascita industriale. Nata, però, dalla crisi che nel 2021 ha travolto l'azienda di allora, la Dopla. Una crisi determinata dalla decisione dell'Unione Europea di vietare la produzione di stoviglie monouso in plastica

Coopla green bioplastiche

Quella della Coopla Green di Manfredonia, nel Foggiano, è una storia di riscatto e di rinascita industriale. Nata, però, dalla crisi che nel 2021 ha travolto l’azienda di allora, la Dopla. Una crisi determinata dalla decisione dell’Unione Europea di vietare la produzione di stoviglie monouso in plastica.

Due anni dopo, il 30 marzo del 2023, la produzione si ferma definitivamente e per i 67 dipendenti significa il licenziamento. Ma 42 di loro non si arrendono e, su suggerimento di Legacoop, decidono di sfruttare lo strumento del worker buy out: investono l’anticipo della Naspi, il Trattamento di disoccupazione, utilizzano i fondi della legge Marcora e costituiscono una cooperativa, la Coopla Green.

Dopo un lungo studio dei mercati, dei prodotti da utilizzare compatibili con le nuove direttive europee, dei potenziali clienti della Grande distribuzione e dopo la redazione di un piano industriale, alla fine del 2024 lanciano una raccolta fondi per partecipare all’asta del Tribunale per l’acquisizione dei capannoni dell’azienda ormai dichiarata fallita.

I 70mila euro raccolti, ben oltre l’obiettivo dei 50mila iniziali, il finanziamento da 100mila euro concesso da Coopfond e la garanzia di Cofidi sono però insufficienti: l’offerta presentata da un altro imprenditore fa sfumare il progetto di acquisire i capannoni della loro vecchia azienda. Ma la tenacia di questo gruppo di lavoratori non lascia indifferente l’acquirente aggiudicatario, tant’è che decide di concedere loro l’utilizzo dell’immobile. Il 1 settembre scorso, i lavoratori sono rientrati nello stabilimento di Manfredonia, questa volta da titolari.

La ripresa della produzione è imminente, realizzeranno prodotti in plastica monouso compatibili con le norme Ue. La previsione è di terminare la fase di startup ed entrare in quella del follow-up, il 1 semestre 2027. Il sistema cooperativo ha permesso loro di investire circa 130mila euro nella fase di riavvio e ulteriori 850mila euro nelle fase successive, oltre a garantire un primo mercato di sbocco.

Per il presidente di Legacoop Puglia, Carmelo Rollo, è “un modello di resilienza imprenditoriale per l’intero Mezzogiorno”. Ma – ha proseguito – “è necessario che la Regione costruisca strumenti che permettano di accompagnare iniziative come questa, anche nella fase di analisi e studio della prefattibilità, nonché nella redazione del piano industriale. L’obiettivo è che la rigenerazione d’impresa in cooperativa non rimanga un caso singolo, ma diventi un’opportunità sistematizzata”.

(Ansa)

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