Roma verso una gestione integrata e autonoma del ciclo dei rifiuti

Il “ruolo dell’impiantistica e dell’innovazione tecnologica per lo sviluppo industriale del settore” è il titolo del dibattito che si è tenuto il 5 novembre ad Ecomondo. Il panel, organizzato da Ama, ha preso spunto dalla ricerca condotta dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa sull'azienda, che viene indicata come esempio di evoluzione da soggetto erogatore di servizi di raccolta e pulizia a realtà integrata e quindi in grado di gestire in autonomia il ciclo dei rifiuti

Economia circolare, trasformazione digitale e gestione integrata del ciclo dei rifiuti, questi i temi affrontati nel panel sul “ruolo dell’impiantistica e dell’innovazione tecnologica per lo sviluppo industriale del settore” che si è tenuto il 5 novembre a Rimini nell’ambito di Ecomondo 2025. Al talk, organizzato da Ama S.p.A. e moderato dal giornalista del Sole24ore Gianni Trovati, hanno partecipato il Prof. Marco Frey, ordinario di Economia e Gestione delle Imprese della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa, Bruno Manzi Presidente di Ama S.p.A., Barbara Marinali, Presidente di Acea S.p.A., Filippo Brandolini, Presidente di Hera Ambiente S.p.A, Fulvio Roncari, Presidente e Consigliere Delegato di A2A Ambiente S.p.A. e Luca Dal Fabbro Presidente di Iren S.p.A.

Il dibattito ha preso spunto dai dati illustrati della ricerca condotta dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e illustrati dal Prof Frey che, partendo dalle sfide economiche, tecnologiche e gestionali poste dal mercato dell’economia circolare, analizza il caso di Ama. L’azienda viene infatti indicata come esempio di evoluzione da soggetto erogatore di servizi di raccolta e pulizia a realtà integrata e quindi in grado di gestire in autonomia il ciclo dei rifiuti generando valore economico dalla loro trasformazione in materia prima seconda o energia. Punti cardine di questo processo attualmente in atto nella Municipalizzata Capitolina per l’Ambiente sono la creazione di una dotazione impiantistica e industriale e l’innovazione tecnologica dei processi aziendali.

Ama sta realizzando 4 nuovi impianti per il trattamento e la valorizzazione di organico, carta e plastica in grado di gestire in autonomia 400mila tonnellate annue di materiali. “Si tratta di uno step fondamentale che, unito al termovalorizzatore di prossima realizzazione, – dice l’azienda in una nota – consentirà di ridurre in modo significativo il gap impiantistico che ha fino ad oggi interessato Roma e il Lazio”. L’altra direttrice su cui Ama si sta muovendo, anche questa analizzata nella ricerca, è la trasformazione digitale dei processi aziendali messa in atto grazie al sistema U.C.R.O.N.I.A. “Questa gestione ‘intelligente’ dei servizi di igiene urbana (raccolta, pulizia e spazzamento), applicata attraverso un gemello digitale della città di Roma e supportata da una sala operativa altamente tecnologia, si traduce in un efficientamento di tutte le attività oltre che in minore impatto ambientale e drastica riduzione dei costi. Questo sistema pone la Capitale all’avanguardia nel settore analogamente ad altre grandi città europee (Barcellona, Londra, Amsterdam)”.

Desidero ringraziare tutti i partecipanti a questo importante momento di confronto -sottolinea il Presidente di Ama S.p.A. Bruno Manzi – solo pochi anni fa per Ama partecipare ad un tavolo di questo tipo sarebbe stata quasi una forzatura. Oggi in Ama è in atto una trasformazione anche frutto della fiducia che Roma Capitale ha riposto nell’azienda. Oggi la gestione dei rifiuti rappresenta un tema su cui investire risorse in modo che Ama giochi un ruolo da protagonista nell’economia circolare. Lo sforzo sulla dotazione impiantistica, che sarà operativa entro la fine del 2026, è una parte importante di questo processo, ma il cambio di paradigma è stato impresso anche dalla trasformazione digitale che ci permette di programmare e pianificare tutte le nostre attività e il Giubileo è stato un importante banco di prova”

Nel corso del panel “Ciclo dei rifiuti: ruolo dell’impiantistica e innovazione tecnologica”, organizzato da Ama S.p.A. a Ecomondo 2025, la Presidente di Acea Barbara Marinali ha evidenziato come “la decisione di realizzazione il termovalorizzatore di Roma rappresenta un atto di coraggio, una vera rivoluzione per la città e un passo decisivo verso un sistema industriale moderno e sostenibile. Un progetto che segna il passaggio dal concetto di rifiuto a quello di risorsa, verso un nuovo modello di gestione dei rifiuti fondato su innovazione, competenze e responsabilità, e che pone al centro la collaborazione tra istituzioni, aziende e territori – La Presidente ha inoltre sottolineato l’importanza di investire in competenze manageriali e tecnologiche per affrontare le sfide della transizione ecologica, superando la frammentazione del settore e garantendo servizi di qualità ed efficienza per tutti i cittadini”.

Per Filippo Brandolini, Presidente di Hera Ambiente l’’innovazione è assolutamente fondamentale ed è una priorità perché solo attraverso l’utilizzo di tecnologie digitali possiamo perseguire quegli obiettivi di economia circolare che continuano ad essere molto sfidanti ma anche raggiungibili. L’obiettivo fissato per 2035, vale a dire la riduzione dello smaltimento in discarica al di sotto del 10% potrà essere raggiunto anche dal Lazio una volta che avrà realizzato i propri impianti, a partire dal termovalorizzatore. Deve esserci un giusto rapporto tra sviluppo industriale, mercato e una gestione di prossimità dei rifiuti”

L’Europa rappresenta la realtà continentale più avanzata in materia di rifiuti – ricorda Fulvio Roncari, Presidente di A2A Ambiente – Il nostro obiettivo deve essere quello di ridurre a pochi punti percentuali il conferimento in discarica e per colmare l’attuale gap del paese servirebbero 7 termovalorizzatori analoghi a quello in via di realizzazione a Roma.  Una ulteriore priorità, inoltre, è quella di innovare il sistema normativo, che talvolta ostacola l’economia circolare, con regole più snelle sul tema della “end of waste. L’innovazione tecnologica da un grandissimo contributo all’efficienza dei processi ma il tema principale è spingere il più possibile sulla raccolta differenziata”

“Lo sforzo che sta facendo Roma va sostenuto da tutti – sottolinea il Presidente di Iren Luca Dal Fabbro – se Roma vince, vince un sistema moderno fatto di si e non più di no. Molte delle città che hanno una Tari più alta pagano lo scotto dei viaggi per trattare e valorizzare i rifiuti fuori dal loro territorio, le città dotate di un termovalorizzatore pagano una Tari più bassa. Va inoltre tolta l’aura di negatività associata alla parola rifiuto, che invece rappresenta una grande risorsa. Chiudere il ciclo dei rifiuti non significa solo migliorare l’ambiente di una città ma anche renderla più competitiva generando ricchezza”

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