Mobility management: il 12 dicembre il webinar promosso da Euromobility

Il mobility management in Italia, pur previsto da norme ormai consolidate e rafforzato dalla legge del 2020, continua a essere applicato solo in parte da istituzioni e imprese. Una distanza evidente rispetto al resto d’Europa, dove la gestione sostenibile degli spostamenti è una componente strutturale della pianificazione urbana e dei nuovi insediamenti. Per colmare questo divario e diffondere buone pratiche, Euromobility promuove un webinar dedicato alle tecniche da integrare fin dalle prime fasi dei progetti edilizi

mobility management aree edificabili

Le tecniche di mobility management introdotte in Italia negli anni 1998-2000 con un decreto interministariale (Ambiente, Sanità, LL.PP. e Trasporti) e rilanciate con la legge 77/2020, nonostante precise scadenze e obblighi, rimangono disattese, sia a livello di Istituzioni pubbliche che di imprese private, tenute all’obbligo, salvo casi virtuosi.

A livello europeo il mobility management, invece, è elemento centrale delle politiche di mobilità e di sviluppo e gestione del territorio. E la differenza la si vede ogni volta che si va all’estero.

Per conoscere quindi buone pratiche di tecniche di mobility management nei processi di pianificazione di nuove aree edificabili, il prossimo 12/12/2025 alle 15 si terrà un webinar per iniziativa di Euromobility in collaborazione con SCRAT e Synergo. Qui per le registrazioni  https://www.euromobility.org/webinar-il-mobility-management-per-le-nuove-aree-edificabili.

In definitiva ogni polo attrattore di traffico, a prescindere che sia insediamento lavorativo, scolastico, amministrativo, ospedaliero, commerciale, produttivo, universitario, turistico, sportivo, culturale, residenziale, ecc. deve dotarsi della figura di un responsabile della mobilità (il mobility manager aziendale) il quale, sulla base di indagini puntuali (un questionario dettagliato somministrato a tutti i fruitori dell’insediamento), deve redigere un piano degli spostamenti casa-polo attrattore e, incrociando i dati dell’offerta di infrastrutture e servizi di mobilità verso/dal polo attrattore in questione, deve evidenziare necessità e proposte da mettere in atto per ridurre l’uso individuale dell’auto ed aumentare l’utilizzo di altre forme di mobilità a minor impatto ambientale, di consumo di suolo e di incidenti stradali.

Secondo la normativa italiana tutti i soggetti obbligati devono dotarsene entro il 31 dicembre di ogni anno ed entro i 15 gg successivi devono trasmetterlo al Mobility Manager di area nominato all’interno del Comune di riferimento. Al fine dell’attuazione di tutti i piani degli spostamenti finalizzati e riequilibrare la percentuale di riparto modale (il modal split), oggi spostato enormemente sul trasporto autoveicolare privato, il Mobility Manager di area deve acquisire dati, informazioni e richieste puntuali essenziali, affinché l’Amministrazione dia risposte esaurienti alle imprese, al commercio, ai cittadini.

Nel resto d’Europa il mobility management è talmente una prassi consolidata al punto che, prima ancora che nascano nuovi insediamenti edilizi, differentemente da quanto succede da noi, quando e se va bene, si prevede soltanto l’allargamento di una strada e la realizzazione di nuovi posti auto, all’estero si prevede la realizzazione di un sistema multimodale.

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