Prende forma un nuovo passaggio del progetto della Metro 2 di Torino, con l’avvio della gara internazionale da 500 milioni di euro per la scelta dei treni e del sistema tecnologico destinati al primo lotto funzionale tra Rebaudengo e Porta Nuova. L’infrastruttura, inserita nel Piano regolatore in via di approvazione, è parte di un programma complessivo da 4 miliardi di euro che prevede l’estensione fino al Politecnico e, in prospettiva, fino a strada del Drosso. Secondo l’attuale cronoprogramma, l’attivazione del primo tratto è prevista tra la fine del 2032 e l’inizio del 2033, in collegamento con la Linea 1 e con la rete ferroviaria nazionale.
Un lotto già finanziato e un sistema tecnologico avanzato
Il presidente di InfraTo e commissario della Metro 2, Bernardino Chiaia, ha spiegato che con la procedura in corso sarà possibile rispettare le obbligazioni vincolanti con il Ministero sulle risorse stanziate. La futura linea sarà una metropolitana senza conducente, con sistemi di controllo automatico in grado di garantire una frequenza fino a un treno al minuto, modulabile in base ai flussi passeggeri. Tutti i convogli saranno dotati di capacità predittive di manutenzione: il sistema permetterà ai treni di monitorare i binari e viceversa, riducendo in modo significativo le interruzioni del servizio.
Opere civili e gallerie: in arrivo un’altra gara
Il sindaco di Torino Stefano Lo Russo ha ricordato che la dotazione per il primo tratto ammonta a 1 miliardo e 828 milioni di euro. Entro due settimane sarà pubblicata anche la gara per le opere civili, incluse le gallerie, progettate in funzione delle caratteristiche dei nuovi treni. Le amministrazioni puntano all’avvio dei cantieri nel più breve tempo possibile, evidenziando il ruolo della nuova linea nella riqualificazione della periferia nord.
Il progetto complessivo e i lotti successivi
Il piano di sviluppo della Metro 2 comprende:
- il tratto Rebaudengo–Porta Nuova, già finanziato;
- la sezione Porta Nuova–Politecnico, già progettata;
- il prolungamento Politecnico–strada del Drosso, attuabile quando saranno reperite le risorse necessarie.
L’infrastruttura è parte integrante della strategia urbana prevista dal Piano regolatore, che sarà votato dal Consiglio comunale tra circa un mese. È stato inoltre avviato un concorso di idee per definire l’identità visiva della nuova linea, con interventi su stazioni, accessi, pensiline, scale mobili e livrea dei treni.
La situazione della Linea 1 e il nodo del prolungamento
Chiaia ha affrontato anche le criticità legate al prolungamento della Linea 1 verso Cascine Vica. La società appaltante InfraTo ha garantito continuità alle attività nonostante la crisi dell’impresa appaltatrice Ici, sostenendo i subappaltatori e completando lo scavo delle gallerie, l’officina e il deposito. Le prossime fasi dipenderanno dalle decisioni del tribunale fallimentare di Roma sul concordato.











