Oli vegetali, Milano Bicocca e Conoe insieme per la bioeconomia circolare

Al via la collaborazione tra Conoe e il Corso di Studi in Biotecnologie industriali dell'Università Bicocca di Milano, con l'obiettivo di valorizzare la filiera della rigenerazione degli oli vegetali esausti, la nuova frontiera della bioeconomia circolare. Formazione e ricerca si uniscono per rafforzare le basi di un’economia capace di generare valore, tutelare la biodiversità e promuovere una crescita sostenibile. Al centro, recupero e trasformazione degli oli esausti.

bioeconomia circolare

Il Consorzio nazionale di raccolta e trattamento degli oli e dei grassi vegetali ed animali esausti (Conoe) e il Corso di Studi in Biotecnologie industriali del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca hanno avviato una nuova collaborazione per valorizzare la filiera della rigenerazione degli oli vegetali esausti, la nuova frontiera della bioeconomia circolare. “Questa collaborazione – dichiara Tommaso Campanile, presidente di Conoe – rafforza il nostro impegno nel promuovere una filiera di rigenerazione degli oli esausti sempre più efficiente e sostenibile. Investire sui giovani significa investire sul futuro dell’economia circolare italiana”.

Nel 2023 l’insieme delle attività connesse alla bioeconomia in Italia ha generato un valore della produzione pari a 437,5 miliardi di euro, occupando circa due milioni di persone. Nel complesso la bioeconomia vale 1.751 miliardi di euro e l’Italia incide per il 10% del totale. Favorire il dialogo tra accademia e industria significa infatti rafforzare le basi di un’economia capace di generare valore, tutelare la biodiversità e promuovere una crescita sostenibile.

La collaborazione prevede l’attivazione di progetti di avvicinamento al mondo del lavoro, con tirocini sperimentali e tesi di ricerca presso aziende consorziate Conoe, un comparto strategico per la produzione di biocarburanti e lo sviluppo di nuovi materiali a basso impatto ambientale, come ad esempio le nuovissime micro bio-plastiche. Grazie a questa partnership, le studentesse e gli studenti di Biotecnologie industriali avranno l’opportunità di approfondire i processi industriali di recupero e trasformazione degli oli esausti in materie prime e seconde, partecipare a progetti di ricerca sui processi di trattamento e ottimizzazione, analizzare il riutilizzo degli scarti della filiera secondo logiche di sostenibilità e contribuire allo sviluppo di applicazioni innovative, tra cui biodiesel, glicerina per saponificazione, lubrificanti ecosostenibili e altri prodotti industriali derivati.

“È un progetto che unisce università e industria in una logica di innovazione e formazione avanzata – commenta Laura Cipolla, docente del Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze della Bicocca -. Gli studenti potranno confrontarsi con casi reali di bioeconomia circolare applicata, sviluppando competenze altamente richieste dal mercato del lavoro”.
Una delle attività di ricerca riguarderà la caratterizzazione e tracciabilità del Palm Oil Mill Effluent (Pome) e di altre materie prime in ingresso nella filiera biodiesel. L’obiettivo è analizzare e certificare la qualità e la sostenibilità delle materie prime utilizzate, migliorando la trasparenza e l’efficienza dell’intera catena di produzione dei biocarburanti. Il Pome può diventare una risorsa preziosa: da scarto potenzialmente inquinante a fonte di energia rinnovabile e di materie prime bio-based utili per la produzione di biodiesel, biogas e altri bioprodotti.

La partnership tra Conoe e Università di Milano-Bicocca rappresenta un modello virtuoso di collaborazione tra accademia e industria, con l’obiettivo di accelerare la transizione ecologica e promuovere professionalità qualificate nel settore green, come biotecnologhe e biotecnologi industriali, analisti di processo e ricercatori nel campo della biochimica industriale.

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