In Europa qualità dell’aria in miglioramento, ma ancora troppe morti premature

In Europa il 95% delle persone che vivono nelle città europee è esposto a livelli di inquinanti considerevolmente superiori ai livelli raccomandati dall'Oms. Se questi limiti fossero stati rispettati nel 2023, si sarebbero potuti prevenire oltre 182.000 decessi attribuibili all'esposizione al particolato fine, 63.000 all'ozono (O3) e 34.000 all'esposizione al biossido di azoto. Le stime nell'ultimo rapporto EEA

In Europa l’esposizione a lungo termine all’inquinamento atmosferico continua a scendere, tuttavia il 95% delle persone che vivono nelle città europee è esposto a livelli di inquinanti considerevolmente superiori ai livelli raccomandati dall’Oms. Se questi limiti fossero stati rispettati nel 2023, si sarebbero potuti prevenire oltre 182.000 decessi attribuibili all’esposizione al particolato fine, 63.000 all’ozono (O3) e 34.000 all’esposizione al biossido di azoto.

Le stime arrivano dal rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA), ‘Harm to human health from air pollution in Europe: burden of disease status, 2025’, che quest’anno viene pubblicato in concomitanza con il Forum Ue sull’aria pulita dell’1-2 dicembre a Bonn, in Germania. Un evento che raduna politici, scienziati e società civile da tutta Europa per discutere gli sforzi in atto per migliorare la qualità dell’aria.

Il report riguarda 41 paesi, tra cui i 27 Stati membri dell’Ue più altri paesi cooperanti e altri microstati europei.

Le morti premature possono essere evitate

Ridurre l’inquinamento atmosferico ai livelli delle linee guida dell’OMS avrebbe potuto prevenire 182.000 decessi attribuibili all’esposizione al particolato fine, 63.000 all’esposizione all’ozono (O3) e 34.000 all’esposizione al biossido di azoto (NO2) nell’UE nel 2023, secondo le stime del SEE.

I paesi dell’Europa orientale e sud-orientale subiscono gli impatti sanitari più significativi dell’inquinamento atmosferico a causa degli alti livelli di inquinamento.

La qualità della vita soffre in modo significativo

Oltre alle morti premature, gli impatti della convivenza con malattie legate all’inquinamento atmosferico sono significativi. Per alcune malattie causate e/o aggravate dall’inquinamento atmosferico, come l’asma, l’impatto principale è una salute peggiore. Per altri, come la cardiopatia ischemica e il cancro ai polmoni, è una morte prematura. Nuove prove suggeriscono che l’inquinamento atmosferico può anche causare demenza. Si stima che il carico di malattia della demenza sia superiore a quello di altre malattie rilevanti, afferma il briefing SEE.

Nuove regole della qualità dell’aria dell’Ue in vigore

La direttiva rivista sulla qualità dell’aria ambiente, entrata in vigore l’anno scorso, avvicina gli standard di qualità dell’aria dell’UE alle raccomandazioni dell’OMS, sostenendo ulteriori riduzioni degli impatti sulla salute dell’inquinamento atmosferico nei prossimi anni. Tuttavia, l’inquinamento atmosferico continua ad essere il principale rischio per la salute ambientale per gli europei (seguito da altri fattori come l’esposizione al rumore, alle sostanze chimiche e ai crescenti effetti delle ondate di calore legate al clima sulla salute), causando malattie croniche e morti attribuibili, specialmente nelle città e nelle aree urbane.

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