5 dicembre Giornata mondiale del Suolo, il tema 2025 è “Suoli sani per città sane”

La ricorrenza del 5 dicembre richiama istituzioni e cittadini sul ruolo dei suoli urbani nella resilienza climatica, mentre i dati Snpa mostrano un consumo crescente e un saldo negativo che riduce rapidamente la superficie naturale disponibile, evidenziando l’urgenza di politiche capaci di contenere la pressione edilizia, rafforzare gli ecosistemi e attuare la nuova direttiva europea sul monitoraggio del suolo

Giornata mondiale del Suolo

Oltre il 95% del nostro cibo proviene dal suolo: è questo quanto emerge dai dati diffusi dall’Istituto superiore per la Protezione e la Ricerca ambientale (Ispra) in occasione della Giornata mondiale del Suolo, un evento istituito dalla Fao che cade ogni 5 dicembre. L’obiettivo è sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del suolo, una risorsa non rinnovabile fondamentale per la nostra vita, per la sicurezza alimentare e per l’assorbimento della CO2.

Nel mondo, circa un terzo dei terreni risulta degradato e per formare anche solo 2 centimetri di suolo fertile possono essere necessari fino a mille anni. In un cucchiaio di terra ci sono più organismi viventi che persone sulla Terra e la gestione sostenibile dei suoli potrebbe incrementare la produzione alimentare globale fino al 58%. C’è poi il fenomeno della cosiddetta “fame nascosta”: 2 miliardi di persone in tutto il mondo soffrono di carenza di micronutrienti.

Il tema della nona edizione della Giornata mondiale del Suolo è Healthy Soils for Healthy Cities (suoli sani per città sane), che sottolinea il collegamento diretto tra la qualità del suolo e la salute dei cittadini. Nelle zone urbanizzate il suolo permeabile assorbe l’acqua piovana, modera le temperature, immagazzina carbonio, ospita biodiversità e contribuisce al miglioramento della qualità dell’aria. Quando viene sigillato da superfici artificiali perde queste capacità, rendendo gli spazi urbani più soggetti al rischio di allagamenti, isole di calore e inquinamento. La pressione edilizia e infrastrutturale limita quindi la capacità del terreno di svolgere le proprie funzioni essenziali. La ricorrenza invita amministrazioni, imprese e cittadini a ripensare l’uso delle superfici urbane, valorizzando verde, permeabilità e rigenerazione degli spazi di prossimità.

La Giornata mondiale del Suolo è sostenuta dalla Fao nell’ambito della “Global Soil Partnership“, una piattaforma internazionale istituita nel 2012 che promuove conoscenza, monitoraggio e tutela del suolo. Il tema assume ulteriore rilievo nel contesto della nuova Direttiva europea sul suolo (Soil Monitoring Law), approvata lo scorso ottobre, che introduce un sistema comune per il controllo dello stato di salute dei terreni nei Paesi membri. La norma dovrà essere recepita entro due anni e orienterà la futura disciplina nazionale, in particolare per gli ambiti urbani e periurbani.

La situazione in Italia

In Italia continua ad aumentare il consumo di suolo, una costante strutturale per il nostro Paese. Secondo l’ultimo Rapporto del Sistema nazionale a rete per la Protezione dell’Ambiente (Snpa) e di Ispra, “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici“, nel 2024 sono stati coperti da nuove superfici artificiali quasi 84 chilometri quadrati: un incremento del 16% rispetto all’anno precedente. Con oltre 78 km2 di consumo di suolo netto, si tratta del valore più alto dell’ultimo decennio. A fronte di poco più di 5 km² restituiti alla natura, il quadro resta sbilanciato: ogni ora si perde una porzione di suolo pari a circa 10mila metri quadrati, come se dal mosaico del territorio venisse staccato un tassello dopo l’altro. Alcune regioni risultano particolarmente coinvolte: percentuali elevate di suolo consumato riguardano, tra le altre, Lombardia, Veneto e Campania. Il danno economico per perdita di servizi ecosistemici è stimato tra gli 8,66 e i 10,59 miliardi di euro all’anno.

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