Nei giorni 26 e 27 novembre scorsi si è tenuta ad Utrecht nei Paesi Bassi, sede di una delle più antiche e più grandi università d’Europa, l’annuale conferenza internazionale di POLIS, la principale rete di città e regioni europee che dal 1989 opera per promuovere l’innovazione dei trasporti e la mobilità sostenibile. Due sedute plenarie, 30 sessioni parallele, oltre 1.000 partecipanti tra politici, tecnici, ricercatori e innovatori, non solo da tutta Europa ma anche dagli USA. Inoltre 200 relatori, 30 espositori. Numeri imponenti di quella che viene definita la principale conferenza europea sulla mobilità urbana e regionale multimodale e intermodale.
Ma non è tutto: sono state organizzate dall’Amministrazione comunale di Utrecht visite tecniche guidate a beneficio dei partecipanti, per conoscere esperienze concrete e di successo in tema di rigenerazione urbana, verde pubblico e mobilità; organizzazione e gestione del trasporto pubblico locale; Utrecht la città dei 10 minuti; logistica urbana sostenibile; stazione centrale di Utrecht, la più trafficata dei Paesi Bassi.
I lavori, coordinati dalla segretaria generale di POLIS Karen Vancluysen, all’interno del grande centro congressi di Utrecht, dove ha pure sede il teatro Beatrix che ha ospitato le sedute plenarie, hanno preso il via con un appello alle autorità locali, nazionali e internazionali a mettere la salute al centro della mobilità.
Nel corso dell’apertura dei lavori nella sessione intitolata “Healthy if Happy: Mobility as a Mood” (Sani se felici: la mobilità come stato d’animo), le due vice sindaco della città ospitante, Senna Maatoug ed Eva Oosters, con interventi altamente interattivi con il pubblico, hanno sottolineando come Utrecht continui a plasmare sistemi di mobilità che danno priorità alla salute pubblica, al benessere della comunità e alla mobilità accessibile per tutti.
A questo genere di eventi internazionali, dove la lingua di lavoro è l’inglese, l’Italia è sempre assente salvo eccezioni. Nel ricco programma dei lavori figuravano le presentazioni di soli 4 comuni italiani: Bergamo, Bologna, Reggio Emilia e Roma. Roma Capitale ha vinto, per fortuna per l’Italia, il primo Premio “Polis 2025” per l’impegno eccezionale per la mobilità sostenibile, l’innovazione digitale e la trasformazione di una delle aree metropolitane più grandi e storiche d’Europa, attraverso l’attuazione del Piano Urbano della Mobilità Sostenibile che dà priorità al trasporto pubblico, agli spostamenti a piedi e in bicicletta, riducendo progressivamente l’utilizzo dell’auto privata.

Innumerevoli quindi le presentazioni che hanno vivacizzato la conferenza, tutte molto interessanti, che se solo le nostre città volessero attuare un terzo di quanto illustrato, l’Italia farebbe passi da gigante in tema di accessibilità e vivibilità urbana per tutti. Non potendo dare conto di tutto, e in omaggio alla città ospitante, sembra doveroso dare qualche cenno al PUMS di Utrecht (380.000 abitanti).
La città è cresciuta di popolazione, occupazione e PIL anno su anno per la maggior parte degli ultimi dieci anni. E’ prevista un’ulteriore crescita: è probabile che la sua popolazione aumenti a 450.000 entro il 2040, mentre l’occupazione dovrebbe crescere in media di oltre 4.000 posti di lavoro all’anno per raggiungere 350.000 posti di lavoro nel 2040, il che equivale a un aumento del 25% entro quella data. L’aspettativa è che l’espansione della città si tradurrà in un aumento di traffico entro 2040. La chiave per una mobilità urbana sostenibile è riuscire a gestire questa crescita, mantenendo la città accessibile e il suo ambiente e le persone in salute.
Nel 2016 Utrecht ha adottato un PUMS che è stato aggiornato nel 2021 con l’obiettivo di mettere al centro la salute e la qualità della vita, per avere una città e il suo territorio circostante sempre più accessibile a tutti. Le misure concrete messe in atto attraverso specifici piani d’azione hanno consentito di aumentare gli spostamenti a piedi, in bicicletta e con i mezzi pubblici, a diffondere il lavoro sempre più spesso da casa e a incoraggiare gli spostamenti maggiormente fuori dalle ore di punta. Inoltre, a creare le condizioni affinchè negozi, palestre e impianti sportivi, scuole e università, luoghi della cultura e verde pubblico fossero accessibili nel tempo massimo di 10 minuti.
Il nuovo PUMS 2040 elaborato al fine di tenere il passo con la crescita prevista della città, si concentra principalmente sul potenziamento e sulla diffusione di: rete per il trasporto pubblico come spina dorsale del sistema di mobilità urbana; rete cicloviaria più sicura e attrattiva, connessa con i mezzi pubblici, anche attraverso percorsi tangenziali che aggirano il centro della città; rete per viaggi multimodali con la creazione di nodi di interscambio auto/treno/tram/bici/sharing mobility; “lavoro da casa”, capitalizzando le esperienze maturate durante la pandemia da COVID 19; spostamenti fuori delle ore di punta; riqualificazione delle strade residenziali con trasformazione dei parcheggi per auto, in spazi per giocare, parcheggiare le biciclette e creare verde pubblico; strade a priorità di pedoni e ciclisti con traffico veicolare limitato o vietato.
Se l’Italia è in ritardo rispetto all’Europa sui temi della mobilità urbana e regionale che non sia completamente auto-dipendente, il sud Italia è in ritardo rispetto al nord Italia. Ignorare la partecipazione attiva a reti ed eventi internazionali di questo genere vuol dire auto-escludersi dallo scambio di esperienze e dal trasferimento di conoscenze finalizzati a migliorare la vivibilità delle nostre città. Mobilità sostenibile vuol dire salute, sviluppo e occupazione











