A Milano nasce la Task Force per la sicurezza stradale e la mobilità attiva

Il gruppo di esperti avrà il compito di "fornire supporto all’Amministrazione con proposte che aiutino a migliorare la sicurezza degli utenti deboli della strada e a ridurre la congestione del traffico". Ulteriori obiettivi saranno quelli di favorire la mobilità attiva e l’intermodalità per i percorsi casa–scuola e casa-lavoro e di individuare linee di sviluppo per il Biciplan di Milano. L'organo avrà anche il compito di effettuare una ricognizione delle località a più alto rischio di incidenti e individuare gli interventi per diminuire la pericolosità delle strade e rafforzare il rapporto tra la città e tutti gli utenti della strada

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ANSA / PAOLO SALMOIRAGO

Dopo alcune anticipazioni e annunci ora è ufficiale: nasce a Milano la Task Force per la sicurezza stradale e la mobilità attiva, che avrà il compito di “fornire supporto all’Amministrazione con proposte che aiutino a migliorare la sicurezza degli utenti deboli della strada e a ridurre la congestione del traffico”. Ulteriori obiettivi del gruppo di lavoro saranno quelli di favorire la mobilità attiva e l’intermodalità per i percorsi casa–scuola e casa-lavoro e di individuare linee di sviluppo per il Biciplan di Milano.  

Avranno anche il compito di effettuare una ricognizione delle località a più alto rischio di incidenti e individuare gli interventi per diminuire la pericolosità delle strade e rafforzare il rapporto tra la città e tutti gli utenti della strada.
 
Della Task Force fanno parte sei esperti ed esperte del settore, nominati con decreto del Sindaco, che lavoreranno a titolo gratuito coordinati dal presidente della Sottocommissione consiliare Mobilità attiva e accessibilità, Marco Mazzei: Guia Maria Biscaro, presidente di FIAB Milano Ciclobby e Presidente della Consulta cittadina per la mobilità attiva e per l’accessibilità; Paolo Bozzuto, docente in master, editor e membro della redazione della rivista “Territorio”; Matteo Dondè, docente di master universitari e autore di progetti di moderazione del traffico e sicurezza stradale; Ilaria Fiorillo, founder dell’account Instagram “Milano in bicicletta” e promotrice di progetti di valorizzazione del territorio attraverso il cicloturismo; Paolo Maria Maneo, libero professionista sia presso studi, istituti di ricerca e università nella progettazione urbanistica, del paesaggio e dello spazio pubblico; Chiara Quinzii, libera professionista e componente di studi di architettura esperti nella progettazione architettonica, urbana e design. 
 
I componenti della Task Force resteranno in carica fino al 31 dicembre 2024, fatta salva la facoltà di proseguire l’attività della Task Force al fine di allinearla al termine della naturale scadenza del mandato del Sindaco.

Il presidente della Sottocommissione consiliare Mobilità attiva e accessibilità, Marco Mazzei, su Facebook: “È quindi ufficiale la nascita della task force per la sicurezza stradale e la mobilità attiva. Il sindaco l’aveva anticipata qualche settimana fa, oggi la rendiamo pubblica. Penso che i nomi scelti siano di alto, altissimo livello, e che rappresentino un mix perfetto di competenze, conoscenze e talenti per fare un ottimo lavoro. A Guia Biscaro, Paolo Bozzuto, Matteo Dondè, Ilaria Fiorillo, Paolo Maneo e Chiara Quinzii un grazie davvero di cuore per aver accettato una sfida così impegnativa. Quando penso all’idea di lavorare tutte e tutti insieme per la comunità nella quale viviamo penso anche all’impegno di persone come loro per Milano. Vorrei ringraziare anche le moltissime persone che si sono fatte avanti quando è uscita la notizia di questo percorso e anche tutte quelle che ho messo (anche a loro insaputa) dentro possibili elenchi di membri di questa task force. Con molte di loro avremo comunque modo di lavorare perché naturalmente questo gruppo si relazionerà con i molti stakeholder della mobilità urbana. Super preziosa la collaborazione a questa task force di C40 Cities: abbiamo bisogno di guardare a quello che succede nelle altre grandi città del mondo, abbiamo bisogno di conoscere e ispirarci, ma anche di mettere questo lavoro su alcuni temi dentro un quadro più grande sugli scenari della mobilità urbana”.