Il 26 febbraio flash mob “Strisce Pedonali Umane” in tutta Italia per la campagna #città30subito

Le maggiori Associazioni nazionali per l’ambiente, la mobilità sostenibile e la sicurezza stradale dicono #bastamortinstrada e spiegano cos'è, come si fa e perché conviene vivere in una città 30, dove la velocità è moderata e strade e spazi pubblici sono condivisi in modo sicuro. Primo appuntamento domenica 26 febbraio per chiedere una legge nazionale che indichi la direzione comune per agevolare la nascita di città 30

#città30subito

Con il flash mob di domenica 26 febbraio 2023 in molte città italiane, tra cui Roma, Milano, Torino, Bologna, Firenze, Perugia, Napoli (elenco completo in fondo al testo*) prende il via la campagna #città30subito promossa congiuntamente da FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, Legambiente, Asvis, Kyoto Club, Vivinstrada, Salvaiciclisti, Fondazione Michele Scarponi, AMODO e Clean Cities Campaign.

Per tutti coloro che condividono l’esigenza di un radicale cambiamento del modo di muoversi in ambito urbano e il beneficio di #città30subito, il primo appuntamento è con le“strisce pedonali umane”: in corrispondenza di tantissimi attraversamenti pedonali verrà organizzato un pacifico passaggio umano di persone e biciclette per chiedere un cambio di passo nelle politiche della mobilità e informare le persone sui vantaggi del modello città 30.

Attraverso la campagna #città30subito – che prevede un ricco calendario di iniziative in tutta Italia nel corso dei prossimi mesi – le associazioni promotrici intendono sensibilizzare, ancora una volta, le istituzioni e l’opinione pubblica in merito alla necessità di dire #bastamortinstrada, avviando concretamente un percorso sociale, politico e culturale di trasformazione del tessuto urbano.

Le iniziative sul territorio sono accompagnate dalla pubblicazione di “Città 30 – Il vademecum”, un documento scientifico redatto dagli esperti delle associazioni promotrici e messo a disposizione delle Amministrazioni pubbliche, che possono scaricarlo a questo LINK

Città 30 – Il vademecum” indica, anche attraverso dati e best practice, come la città 30 permetta di ridurre notevolmente – o in alcuni casi di azzerare – la mortalità sulle strade e di riequilibrare lo spazio urbano allocato alle diverse modalità di spostamento delle persone.

Ad esempio a Londra uno studio fatto su un periodo di 20 anni ha evidenziato in modo incontrovertibile che la riduzione della velocità ha portato al dimezzamento dei morti (con risultati anche migliori per quanto riguarda i bambini).

Per questo “migliorare la sicurezza stradale – recita il vademecum – è la prima e più importante ragione che ci porta a rivedere il regime delle velocità in ambito urbano. Il 55% delle morti nelle nostre città è dovuto a sole tre cause: eccesso di velocità, mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti e guida distratta. È fondamentale partire dalle città. Infatti il 73% degli incidenti avviene su strade urbane; ma è un altro il dato che crea grande allarme: il 44% delle vittime lascia la vita in incidenti in città. Questo dato ci discosta dall’Europa, dove la media è il 39% (Anno 2019), mentre nella maggior parte dei casi è al di sotto del 32%. È da notare che, sempre in ambito urbano, l’80% delle vittime è un utente vulnerabile (50% come mobilità attiva)”.

Secondo le associazioni, inoltre, il percorso per ridurre la mortalità sulle strade e migliorarne la vivibilità non può prescindere dall’adozione di una legge quadro nazionale delle città 30 – sul modello di quella spagnola – che possa indicare in modo chiaro la direzione comune da seguire, agevolando il cambiamento e supportando le amministrazioni locali di ogni colore politico già oggi impegnate per migliorare la sicurezza stradale dei loro cittadini. Una Legge che i promotori della campagna #città30subito chiedono all’unanimità e con forza al Parlamento, mettendo a disposizione il testo di “Città 30 – Il vademecum” uno strumento di lavoro frutto di studi, ricerche e competenze. Un impegno che continuerà nei prossimi mesi: le realtà promotrici, infatti, sono già al lavoro per la stesura di una bozza del disegno di legge che presenteranno il prossimo maggio nell’ambito di un evento dedicato, che verrà organizzato nella città di Bologna.

I punti d’incontro nelle diverse città per partecipare al flash mob “strisce pedonali umane” di domenica 26 febbraio sono consultabili sui siti e sulle pagine social delle associazioni promotrici della campagna #città30subito.

Elenco (aggiornato al 21 febbraio) delle città – e punti di incontro – che hanno già aderito al flash mob “strisce pedonali umane” di domenica 26 febbraio 2023:

Belluno: flash mob anticipato a sabato 25 febbraio, orario luogo in via di definizione

Bologna: ore 11 – Don Minzoni, angolo Fratelli Rosselli

Fano: orario e luogo in via di definizione

Ferrara: ore 16 – attraversamento di fronte alla Stazione Ferroviaria

Firenze: ore 16 – in Piazza Alberti

Jesi: ore 11 – via XXIV Maggio / via Marconi

Lecce: dalle 10.30 alle 12.30 luogo in via di definizione

Lecco: ore 10.30 – Largo Montenero

Milano: ore 15 – Bastioni di Porta Volta 7

Napoli: flash mob anticipato a giovedì 23 febbraio, ore 18.30 alla stazione di Mergellina

Parma: dalle 10.30 alle 12 – passaggio pedonale di via Solferino/viale Martiri della Libertà

Perugia: flash mob anticipato a sabato 25 febbraio, orario e luogo da definire

Pesaro: orario e luogo in via di definizione

Pisa: flash mob posticipato a lunedì 27 febbraio dalle 7:45 alle 8:30 presso vari attraversamenti in prossimità delle scuole

Roma: dalle 11 alle 13 – Via Tripoli incrocio Via Tripolitania (Quartiere Africano)

Torino: dalle 10.30 alle 12.30 – di fronte alla Stazione di Porta Susa

Treviso: orario e luogo in via di definizione