Annuncio G7 per l’uscita dal carbone. WWF: “Buon segnale ma in Italia si parla inutilmente di nucleare”

Dopo l'annuncio del G7 Clima riunito a Venaria sull'accordo per l'uscita dal carbone a partire dal 2030, il WWF ha commentato che: "La notizia è certamente un buon segnale. Ma mentre tutto il il mondo intende perseguire l’obiettivo di triplicare le rinnovabili e raddoppiare d’efficienza energetica, come stabilito a Dubai, in Italia si perde tempo a parlare di nucleare ben sapendo che il nucleare sicuro a fissione non esiste, e che investendo nei piccoli reattori si riduce la produzione energetica, ma si moltiplicano costi e si rischia in sicurezza"

Dopo l’annuncio per il quale si sarebbe raggiunto un accordo per eliminare il carbone nei primi anni del 2030 da parte dei Paesi del G7 Ambiente, Clima ed Energia riuniti in questi giorni a Venaria, per il WWF Italia: “La notizia è certamente un buon segnale. Per l’Italia rimane la deadline del 2025 ma alcuni Paesi avevano mostrato difficoltà ad eliminare il carbone prima della fine del prossimo decennio, per esempio il Giappone”.

“Il G7 Ambiente Clima ed Energia sembra quindi voler entrare nel concreto dell’attuazione della decisione della COP28, però il dibattito pubblico italiano si muove in tutt’altro contesto, diremmo quasi in una dimensione “fantasy”- afferma Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia, che in questi giorni è a Venaria per seguire il vertice-.  Mentre tutto il mondo, infatti, intende perseguire l’obiettivo di triplicare le rinnovabili e raddoppiare d’efficienza energetica, come stabilito a Dubai, in Italia si perde tempo a parlare di nucleare ben sapendo che il nucleare sicuro a fissione non esiste, e che investendo nei piccoli reattori si riduce la produzione energetica, ma si moltiplicano costi e si rischia in sicurezza. Perché poi in Italia si parli di una tecnologia che non esiste ancora come la fusione è difficile da comprendere, perché allora non investire nel teletrasporto?”.

“Infine, al ministro Pichetto inviamo questa slide realizzata dal WWF internazionale, che dimostra come, benché le rinnovabili vadano fatte bene, il loro impatto sulla biodiversità sia minimo se rapportato a quello dei combustibili fossili”, conclude WWF Italia.