Cambiamenti climatici, ricerca WWF: 6 giovani italiani su 10 bocciano l’operato del Governo

Circa 8 giovani su 10 (77%) si dichiarano molto o abbastanza preoccupati dal cambiamento climatico. Per questa ragione più della metà del campione s’impegna a fare scelte di consumo più sostenibili e il 44% si aspetta subito interventi dalle istituzioni.  A conferma di ciò, 6 giovani su 10 danno un giudizio negativo sull’operato del Governo: per il 63% dei giovani, infatti, il nostro governo sta facendo poco o nulla per affrontare il cambiamento climatico

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ANSA/ALESSANDRO DI MEO

I giovani italiani sono molto preoccupati dal cambiamento climatico, chiedono al governo che venga fatto di più, e vengano prese decisioni a favore dell’obiettivo 100% rinnovabili. Questo è ciò che emerge dalla ricerca promossa dal WWF e condotta da EMG Different, alla vigilia dello sciopero globale sul clima. Circa 6 dei giovani intervistati su 10 dichiarano che il cambiamento climatico ha un impatto sulla propria vita (58% molto o abbastanza) e il 56% si dice impegnato in azioni quotidiane per affrontare la crisi climatica. Circa 8 giovani su 10 (77%) si dichiarano molto o abbastanza preoccupati dal cambiamento climatico. Per questa ragione più della metà del campione s’impegna a fare scelte di consumo più sostenibili e il 44% si aspetta subito interventi dalle istituzioni.  

A conferma dell’auspicio che le istituzioni prendano provvedimenti per affrontare il cambiamento climatico, 6 giovani su 10 danno un giudizio negativo sull’operato del Governo: per il 63% dei giovani, infatti, il nostro governo sta facendo poco o nulla per affrontare il cambiamento climatico. 

Netta l’opinione dei giovani italiani a favore delle fonti di energia rinnovabile come risposta sia alla crisi climatica che a quella energetica. Il 75% ritiene auspicabile che tutta l’energia italiana venga prodotta da fonti rinnovabili e il 73% pensa che le fonti di energia rinnovabile siano la soluzione alla crisi energetica che stiamo affrontando. 

Come rispondono i giovani alla crisi climatica? La loro reazione ha due facce: quella positiva delle scelte di consumo più sostenibili (energia, trasporti, cibo, ecc.) per il 53% e della richiesta di provvedimenti immediati (44%), ma anche quella negativa del senso di impotenza (40%) e dell’eco-ansia (28%). Sarà compito degli adulti, e in particolare delle istituzioni, mostrare seria volontà di agire e quindi aiutare a una reazione positiva dei giovani, con benefici per il Paese e la società. 

Per i giovani italiani anche le aziende non fanno abbastanza per affrontare la crisi climatica. Il 61% degli intervistati, infatti, ritiene che stiano alimentando il fenomeno mentre il 39% ritiene che stiano realmente contribuendo a trovare soluzioni. 

Il sondaggio è stato svolto da EMG Different su un campione rappresentativo della popolazione nazionale dai 18 ai 34 anni per sesso, età istruzione e area geografica nel periodo tra il 23 e il 27 febbraio 2023. 

La mobilitazione per il clima tornerà nelle piazze domani 3 marzo, promossa dai Fridays for Future, per richiamare l’attenzione sull’emergenza che la politica tarda a gestire. Anche i giovani di WWF Young saranno in piazza per manifestare uniti contro il cambiamento climatico. Siamo nel pieno della crisi e dell’emergenza climatica e questo sciopero serve a scuotere le coscienze e a muovere all’azione le istituzioni, prima che sia troppo tardi: WWF Young, insieme ai giovani delle associazioni ambientaliste tra le quali Greenpeace, Marevivo e Legambiente, ha proposto per domani un gesto simbolico comune, ‘La Voce Della Natura’: i giovani volontari porteranno davanti al volto una foglia bianca di quercia che poi sventoleranno.

L’obiettivo è unirsi ai Fridays for Future, alle altre associazioni e ai cittadini in un’unica voce che si leva di fronte all’emergenza, sempre più pressante, del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità che condizioneranno il futuro di tutti noi, e spingere all’azione un governo troppo reticente.