La Commissione Ue ha aperto una procedura di infrazione contro l’Italia sulla cosiddetta direttiva ‘case green’, per non aver “pienamente attuato né spiegato in modo esauriente” l’eliminazione graduale degli incentivi finanziari per l’installazione di caldaie autonome a combustibili fossili entro il termine del primo gennaio 2025. Lo rende noto Bruxelles.
Roma ha ora due mesi di tempo per rispondere alle carenze segnalate dalla Commissione che, in assenza di risposta “soddisfacente”, può decidere di emettere un parere motivato portando avanti l’iter di infrazione. Bruxelles ha aperto la procedura anche per Estonia e Ungheria.
Ecco il testo completo della costituzione in mora:
La Commissione ha deciso di avviare procedure di infrazione inviando lettere di costituzione in mora all’Estonia (INFR(2025)2184), all’Italia (INFR(2025)2186) e all’Ungheria (INFR(2025)2185) per l’incompleto recepimento nel diritto nazionale dell’articolo 17, paragrafo 15, della direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia (rifusione) (direttiva (UE) 2024/1275). La direttiva rifusa del 2024 sulla prestazione energetica nell’edilizia stabilisce in che modo l’UE possa conseguire un parco immobiliare completamente decarbonizzato entro il 2050 attraverso una serie di misure e quindi ridurre le bollette energetiche dei cittadini europei promuovendo strutturalmente la prestazione energetica degli edifici. La direttiva prevede 2 termini di recepimento. Sebbene il termine principale sia il 29 maggio 2026, le disposizioni in base alle quali gli Stati membri erano tenuti a cessare di offrire incentivi finanziari finali per l’installazione di caldaie uniche a combustibile fossile, conformemente all’articolo 17, paragrafo 15, dovevano essere recepite nella legislazione nazionale entro il 1º gennaio 2025. Il riscaldamento degli ambienti e la produzione di acqua calda per uso domestico rappresentano oltre i 3/4 dell’energia finale consumata dalle famiglie dell’UE. Quasi 2/3 di tale uso di energia si basano ancora su combustibili fossili, per lo più gas naturale. La decarbonizzazione del settore edilizio dipende ampiamente dalla graduale eliminazione dell’uso di combustibili fossili per il riscaldamento. L’articolo 17, paragrafo 15, rientra nel quadro per l’eliminazione graduale delle caldaie a combustibili fossili, in linea con la visione a lungo termine stabilita dalla direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia per conseguire un parco immobiliare a emissioni zero entro il 2050. Dopo aver esaminato le misure notificate dall’Estonia, dall’Italia e dall’Ungheria e le spiegazioni fornite, la Commissione ha concluso che tali 3 Stati membri non hanno pienamente attuato né pienamente illustrato l’eliminazione graduale degli incentivi finanziari per l’installazione di caldaie autonome a combustibili fossili entro il termine del 1º gennaio 2025. La Commissione procede pertanto all’invio di lettere di costituzione in mora all’Estonia, all’Italia e all’Ungheria, che dispongono ora di 2 mesi per rispondere e rimediare alle carenze segnalate dalla Commissione. In assenza di una risposta soddisfacente, quest’ultima potrà decidere di emettere un parere motivato.











