Città italiane e neutralità climatica, confronto a Roma sulla transizione entro il 2030

Si è tenuto il primo incontro nazionale tra rappresentanti delle nove città italiane coinvolte nella Missione europea “100 città a impatto climatico zero entro il 2030” e il Governo, con l’obiettivo di consolidare il ruolo strategico dei Comuni nella transizione energetica e climatica. Illustrati i risultati dei Contratti Climatici, già mobilitati 4,8 miliardi di fondi UE. Presentate al Ministero le proposte operative per rafforzare il coordinamento e favorire l’accesso a dati e finanziamenti per le politiche locali sul clima

Città italiane neutralità climatica

Si è tenuto l’11 giugno, a Roma, l’incontro “Accelerare la risposta delle città italiane alla crisi climatica”, che ha riunito i rappresentanti delle nove città italiane coinvolte nella Missione europea “100 città intelligenti e a impatto climatico zero entro il 2030”, confronto sulle città italiane e la neutralità climatica.

L’appuntamento, ospitato nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano della Camera di Commercio, ha rappresentato una prima occasione di confronto diretto tra Comuni, istituzioni nazionali e strutture europee sulle politiche urbane per la neutralità climatica. Le città partecipanti – Bergamo, Bologna, Firenze, Milano, Padova, Parma, Prato, Roma e Torino – sono già impegnate nella costruzione di Contratti Climatici di Città, strumenti che integrano visione strategica, pianificazione e investimenti.

Contratti climatici: oltre mille azioni e miliardi già attivati

Durante l’incontro sono stati presentati i primi risultati raggiunti: le città hanno pianificato più di mille azioni concrete per decarbonizzare i principali settori, tra cui mobilità, edilizia, energia ed economia circolare.

Queste attività sono il frutto di un processo co-creativo che ha coinvolto oltre 600 stakeholder: tra questi, aziende private, enti pubblici, istituti di ricerca e organizzazioni della società civile.

Il valore complessivo dei piani d’azione stimato è di circa 40 miliardi di euro, mentre i fondi europei mobilitati finora ammontano a 4,8 miliardi, di cui 3 miliardi provenienti dal PNRR e 1,8 miliardi da altri canali UE. Questo quadro conferma il ruolo delle città come attori strategici della transizione climatica.

Le richieste delle città al Governo: dati, coordinamento e risorse

Le città italiane hanno elaborato una serie di raccomandazioni operative da sottoporre al Governo nazionale, con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica locale.

È stata evidenziata la necessità di un coordinamento più strutturato tra Comuni, Regioni e Stato, in grado di allineare il quadro normativo nazionale con le direttive europee.

Altro nodo centrale è quello dell’accesso ai dati climatici: i Comuni chiedono la creazione di una struttura nazionale dedicata, che semplifichi la raccolta e l’utilizzo di dati utili al monitoraggio delle politiche pubbliche.

I rappresentanti delle città hanno inoltre sottolineato l’urgenza di rafforzare il sostegno alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CACER), proponendo strumenti normativi più semplici e servizi di supporto tecnico-economico.

Infine, è stata proposta la costituzione di un tavolo nazionale per i finanziamenti, per migliorare l’accesso a risorse pubbliche e private da parte dei Comuni, superando le attuali barriere procedurali.

Istituzioni europee e nazionali a confronto

L’incontro ha visto la partecipazione di ministri, amministratori locali e rappresentanti dell’Unione Europea.

Tra gli interventi istituzionali, il videomessaggio del Commissario Europeo al Clima Wopke Hoekstra, l’intervento di Philippe Froissard della Commissione Europea e quello di Andrea Durante della Banca Europea degli Investimenti.

Anna Lisa Boni, assessora del Comune di Bologna e referente nazionale per la Missione Clima 2030, ha illustrato l’evoluzione dei contratti climatici nei tre anni di attività, evidenziando le innovazioni e le buone pratiche sviluppate dalle città.

Il dialogo con il Governo ha coinvolto anche il Ministro Gilberto Pichetto Fratin, il sindaco di Napoli e presidente ANCI Gaetano Manfredi e il sindaco dell’Aquila, a testimonianza del crescente interesse istituzionale verso il ruolo delle città nella strategia climatica nazionale.

Milano e l’impegno degli stakeholder locali

Durante il suo intervento, l’assessora all’Ambiente e Verde di Milano, Elena Grandi, ha illustrato il percorso avviato dal capoluogo lombardo, che ha già coinvolto 25 stakeholder nel Contratto Climatico cittadino.

Grandi ha sottolineato l’importanza di un dialogo costante con il Governo nazionale, necessario per garantire continuità e coerenza normativa. Il modello di Milano mira ad ampliare la base degli aderenti, incoraggiando la realizzazione di azioni diffuse e coordinate sul territorio urbano.

Una rete nazionale per la neutralità climatica

L’incontro si è concluso con la condivisione della volontà di creare una rete nazionale di città italiane per la neutralità climatica, con un tavolo di confronto permanente tra Comuni e Governo.

Questa rete si propone di diventare una piattaforma istituzionale e operativa, utile alla condivisione di strategie, al monitoraggio dei risultati e all’allineamento con gli obiettivi climatici europei.

Le città ribadiscono il proprio impegno e si candidano a essere laboratori di innovazione, capaci di orientare le politiche nazionali con strumenti sperimentati sul campo.

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