Comunità energetiche, dalla Camera di Commercio un progetto per l’area metropolitana di Torino

Il progetto CerTo è stato presentato dalla Camera di Commercio di Torino, con il supporto tecnico-scientifico dell'Energy Center del Politecnico di Torino, della Fondazione Links e del Consorzio Univer. L'obiettivo del progetto sviluppare un modello sperimentale di Certificazione, al fine di definire un nuovo standard nel settore. Come ha spiegato Dario Gallina, presidente della Camera di Commercio, CerTo coinvolge moltissime realtà e istituzioni territoriali e proseguirà nei prossimi mesi con l’obiettivo di offrire proposte concrete e non limitarsi a studi di fattibilità

Comunità energetiche Camera di Commercio Torino

Come riporta la Città metropolitana di Torino, l’adozione crescente delle energie rinnovabili per la produzione e il consumo energetico rappresenta una delle sfide principali per affrontare in modo sostenibile le esigenze energetiche. In Italia, questa modalità sta gradualmente diffondendosi sia attraverso gruppi di autoconsumo (Ac) tra i cittadini, sia tramite Comunità Energetiche (Cer) costituite da piccole e medie imprese.

Secondo l’ultima relazione trimestrale sul “Settore Energia e Clima in Italia” del GSE (Gestore Servizi Energetici), negli ultimi due anni si è registrato un aumento delle configurazioni di autoconsumo collettivo (Ac) e delle comunità energetiche (Cer) in funzione. Alla data del 31 dicembre 2022, erano presenti complessivamente 46 configurazioni di Ac e 21 di Cer, per un totale di 67 configurazioni. Il Piemonte si posiziona come la seconda regione, dopo il Veneto e a parità con il Trentino, per il numero di configurazioni di Ac/Cer autorizzate alla fine del 2022 (11 in totale).

A partire dalla considerazione che per fronteggiare le spese imposte dalla crisi energetica e per facilitare i processi di transizione energetica, le Cer possono rappresentare una soluzione concreta, che tuttavia deve essere organizzata da una regia coordinata, la Camera di Commercio di Torino con il supporto tecnico-scientifico dell’Energy Center del Politecnico di Torino, della Fondazione Links e del Consorzio Univer, ha presentato CerTo, un progetto finalizzato a definire un modello sperimentale di Cer.

Durante il periodo compreso tra aprile e maggio, la Camera di Commercio di Torino ha avviato un’indagine preliminare sulle attività economiche presenti nella zona, ottenendo risposte da 110 imprese locali. L’obiettivo era identificare due Contesti catalizzatori territoriali (Cocat) in grado di stimolare lo sviluppo economico. Dopo un’attenta selezione, sono stati scelti i territori di “Monterosa” e “Canavese”. Attualmente, sono state registrate manifestazioni d’interesse da parte di 12 imprese nella zona urbana e di 6 imprese in quella metropolitana, e queste cifre sono soggette ad aumentare in futuro.

Il processo si integra con gli interessi della Città metropolitana di Torino, che ha partecipato con la sua consigliera delegata alle attività produttive Sonia Cambursano alla presentazione del progetto lunedì 10 luglio.

Secondo la consigliera Cambursano, in un territorio come quello della città metropolitana, caratterizzato da numerosi comuni di piccole dimensioni, l’opportunità offerta dalle Cer (Comunità Energetiche Rinnovabili) è imperdibile. Da un lato, si allinea con la necessaria transizione energetica, ormai urgente. Dall’altro lato, il concetto di solidarietà sotteso alle Cer contribuisce a contrastare la povertà energetica, diventando un fattore sostenibile per lo sviluppo economico e sociale dei territori. “Uno dei due progetti pilota – spiega la Cambursano – si concentra sul comune di Strambino, di cui la consigliera è sindaca. In questa località, diversi soggetti stanno manifestando il loro interesse verso il mondo delle comunità energetiche rinnovabili”.

Il progetto CerTo, che coinvolge moltissime realtà e istituzioni territoriali, proseguirà nei prossimi mesi con l’obiettivo di offrire proposte concrete e non limitarsi a studi di fattibilità, come ha spiegato Dario Gallina, presidente della Camera di commercio di Torino: “Ora si tratta di passare da quella fase emergenziale a quella costruttiva, con una gestione condivisa delle necessità che coinvolga tutti i soggetti del territorio, a partire dalle imprese, che possono avere un ruolo non solo nell’acquisto aggregato di energia, ma anche nella sua produzione e offerta, nonché nella sfida della transizione”.