Materie Prime Critiche, al Convegno FREE presentati gli scenari in ambito europeo e nel contesto italiano

G.B. Zorzoli: "Si stanno manifestando evidenti problemi strategici in particolare per la transizione energetica ma anche per altri settori tecnologici", Attilio Piattelli: "Ci aspettiamo indirizzi precisi e puntali dalla istituzioni per rispondere a queste sfide con i giusti tempi per il bene del sistema paese"

Convegno FREE sulle Materie Prime Critiche

Le materie prime critiche sono di fondamentale importanza per l’innovazione tecnologica in generale e, in particolare, per quella ecologica ed energetica. Per questo motivo, il Coordinamento FREE ha organizzato il convegno “La sfida dei CRM e l’European Critical Raw Materials Act” tenutosi questa mattina a Roma presso lo Spazio Europa, al fine di fare il punto della situazione. In sintesi, la dipendenza da queste risorse limitate comporta diverse sfide significative. In particolare, l’attuale concentrazione geografica delle opportunità di approvvigionamento, con Paesi come la Cina che detengono il predominio sul mercato di molte di queste materie, solleva serie questioni riguardanti la sicurezza energetica e la sostenibilità della transizione. Per affrontare queste criticità, si stanno perseguendo diverse strategie, tra cui la ricerca di nuovi giacimenti di approvvigionamento, il miglioramento delle tecniche di riciclaggio dei materiali critici e, soprattutto, l’innovazione tecnologica volta all’utilizzo di materiali più ampiamente disponibili al fine di diversificare e rendere più resilienti le catene di approvvigionamento.

“L’iniziativa del Coordinamento FREE aveva l’obiettivo di sensibilizzare su un tema cruciale per il processo di decarbonizzazione, ovvero fare il punto sulle materie critiche che attualmente costituiscono una potenziale sfida sia per la transizione energetica che per altri settori strategici, in termini di disponibilità e costo – ha dichiarato G.B. Zorzoli, già presidente e cofondatore del Coordinamento FREE – Il convegno ha evidenziato che la criticità dei materiali è una definizione mutevole, influenzata dalle scelte geopolitiche e dall’evoluzione delle diverse tecnologie”.

Il convegno ha anche fatto il punto sulle politiche comunitarie e sui programmi per ridurre la dipendenza dai materiali critici attraverso tre filoni principali:

  • il riciclo e riuso dei materiali o dei componenti che contengono dei materiali critici
  • lo sviluppo delle tecnologie alternative che riducono o azzerano il ricorso ai materiali critici
  • l’attività mineraria di estrazione dei materiali nei paesi occidentali e in particolare all’interno dell’unione Europea

Al dibattito hanno partecipato G.B. Zorzoli (Coordinamento Free) che ha introdotto la discussione, Matteo di Castelnuovo (Presidente Aiee, Bocconi, OIMCE) che ha tracciato il quadro di riferimento Comunitario, Alicia Mignone (Former Chair of the IEA Committee on Energy Research and Technology) che ha approfondito le definizioni e le valutazioni delle Materie Prime Critiche, mettendo anche in evidenza il differente approccio dell’Europa rispetto a quello americano, Nunzia Bernardo (RSE), che ha descritto il contesto europeo e italiano circa le Materie Prime Critiche e il ruolo della ricerca svolta da RSE e Attilio Piattelli (presidente del Coordinamento FREE) che ha concluso il dibattito.

Durante l’appuntamento si è anche dato rilievo a un materiale che è più strategico che critico, il Litio, e in particolare alle opportunità derivanti dall’estrazione del litio dai siti geotermici soprattutto in un panorama come quello dell’Italia che è ricco di giacimenti geotermici che contengono Litio estraibile con basso impatto ambientale rispetto alle altre modalità di estrazione mineraria.

“Bisogna ricordare che i materiali sono critici in misura differente a seconda delle differenti applicazioni tecnologiche. – ha affermato Attilio Piattelli, presidente del Coordinamento FREE – Anzi, lo sviluppo delle tecnologie digitali sta causando una crescita della domanda dei materiali critici comparabile se non maggiore di quella dovuta dai processi di decarbonizzazione. In quest’ambito ci sono studi sia da parte del OIMCE (Osservatorio Italiano Materie Critiche Energetiche), di cui FREE fa parte, che del RSE, ma un ruolo fondamentale dovrà averlo anche la politica dalla quale ci aspettiamo decisioni puntali in materia affinché si possa rispondere a queste sfide in maniera rapida e coerente con i tempi attesi per la decarbonizzazione”.