“Un assassino silenzioso”: l’Organizzazione meteorologica mondiale non utilizza mezzi termini per designare l’impatto che la crisi climatica sta avendo su ogni forma di vita su questo Pianeta. L’organizzazione stima, infatti, che tra il 2000 e il 2019 si siano registrati 489 mila decessi all’anno correlati al calore: il 36% in Europa.
Pochi giorni fa inoltre la Corte Internazionale di giustizia ha affermato che le comunità e gli ecosistemi devono essere tutelati, che la protezione dell’ambiente costituisce una condizione preliminare per il godimento dei diritti umani e che i danni conseguenti alla violazione degli obblighi di protezione del sistema climatico possono generare obblighi di ripristino e risarcimento.
A sottolinearlo è il Wwf, che chiede alle istituzioni di tutelare il “diritto alla salute e alla sicurezza” di fronte ad una “minaccia che ha già modificato il clima come lo conoscevamo e sta avendo effetti sempre più visibili e devastanti su scala globale e locale”. E per dare a tutti i cittadini la possibilità di fare arrivare questa richiesta alle istituzioni, l’associazione lancia la petizione “Zero Scuse Sul Clima” a cui si può aderire firmando a questo link.
“Ondate di calore, piogge estreme, alluvioni, siccità, sono effetti del cambiamento climatico che le persone sono costrette a fronteggiare sempre più frequentemente, dice il Wwf – È ormai innegabile che la crisi climatica stia influendo sulle nostre vite, minacciando benessere fisico e mentale, salute e sicurezza di tutti i cittadini. I dati di Copernicus confermano che l’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente”. E in Italia la situazione è particolarmente critica: il Paese è risultato il più colpito in Europa secondo il Climate Risk Index, con fenomeni di siccità, ondate di calore e alluvioni sempre più frequenti e intensi che non solo minacciano la vita e il benessere dei cittadini, ma mettono a rischio anche le economie.
“Nonostante le evidenze e le richieste della società civile, il dibattito politico si caratterizza spesso per un’azione troppo lenta e frammentata” sottolinea il Wwf. Nella Conferenza ONU dello scorso anno sono mancati ancora una volta impegni concreti, specialmente sui finanziamenti per la gestione dei danni climatici nei paesi più vulnerabili. “Il mantenimento di sussidi ai combustibili fossili è un esempio lampante di come si sia incapaci di aiutare i diversi settori a cambiare. Eppure, la comunità scientifica è chiara: dobbiamo abbattere le emissioni climalteranti, cioè abbandonare nel più breve tempo possibile i combustibili fossili”.
“La crisi climatica in atto va affrontata in via prioritaria e alla radice. L’Italia è uno dei paesi del G7, e questo vuol dire che ha grandi responsabilità – afferma Mariagrazia Midulla, Responsabile Clima ed Energia di Wwf Italia – Non possiamo aspettare e rinviare decisioni cruciali per la nostra vita. Il tempo per agire si sta esaurendo. Invitiamo tutti coloro che vogliono tutelare il proprio futuro a unire la propria voce con la nostra e firmare la petizione”.