Crisi ecologica: ogni anno la finanza globale spende 7mila miliardi di dollari contro clima, biodiversità e suolo

Lo rivela rivela l'ultimo rapporto 'State of Finance for Nature' del Programma delle Nazioni Unite per l'ambiente (UNEP): ogni anno nel mondo vengono spesi circa 7.000 miliardi di dollari in attività che hanno un impatto negativo diretto sulla natura, sia da parte del settore pubblico che di quello privato, mentre gli investimenti in soluzioni soluzioni che promuovono un clima stabile e la salute dei territori, ammontano nel 2022 a soli 200 miliardi. Una disparità enorme, che mostra ancora l’urgente necessità di affrontare le crisi interconnesse del cambiamento climatico, della biodiversità e del degrado del suolo

Ogni anno nel mondo vengono spesi circa 7.000 miliardi di dollari in attività che hanno un impatto negativo diretto sulla natura, sia da parte del settore pubblico che di quello privato; una cifra equivalente a circa il 7% del prodotto interno lordo globale. Gli investimenti nelle Nature based Solutions (NbS), cioè in soluzioni soluzioni che promuovono un clima stabile e la salute dei territori, sono arrivati invece nel 2022 a soli 200 miliardi. Una disparità enorme, rivelata dall’ultimo rapporto State of Finance for Nature del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), che anche alla luce di questi dati ribadisce l’urgente necessità di affrontare le crisi interconnesse del cambiamento climatico, della biodiversità e del degrado del suolo.

“Le NbS sono estremamente sottofinanziate – dice Inger Andersen, direttore esecutivo dell’UNEP – Per avere qualche possibilità di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile, queste cifre devono essere invertite e i veri custodi delle terre, come i popoli indigeni, devono essere tra i principali beneficiari”.

I risultati del rapporto si basano su un’analisi dei flussi di investimento globali, da cui emerge che il capitale privato investito in azioni negative per la natura ammonta a 5mila miliardi di dollari all’anno, 140 volte di più dei 35 miliardi di dollari di investimenti privati ​​destinati invece a nature based solutions. I cinque settori in cui si concentrano la maggior parte dei flussi finanziari negativi – edilizia, fornitura di energia elettrica, immobiliare, petrolio e gas, cibo e tabacco – rappresentano il 16% del totale dei flussi di investimento nell’economia globale, ma costituiscono il 43%% dei flussi negativi verso la natura associati alla distruzione di foreste, zone umide e altri habitat naturali.

Il bilancio pubblico dei sussidi dannosi per l’ambiente coinvolge invece quattro settori principali – agricoltura, combustibili fossili, pesca e silvicoltura – ed è stimato a 1,7 mila miliardi di dollari (dati 2022). Impressionante che i sussidi ai combustibili fossili destinati ai soli consumatori siano raddoppiati in un anno, passando dai 563 miliardi di dollari del 2021 ai 1.163 miliardi di dollari nel 2022.

Il gap finanziario persiste

Per quanto riguarda le nature based solutions, il report ha stimato che nel 2022 sono stati stanziati solo 200 miliardi di dollari, per lo più da governi (82%, 165 miliardi di dollari), mentre i finanziamenti privati ​​rimangono modesti (35 miliardi di dollari, 18 % del capitale per soluzioni basate sulla natura). Per raggiungere gli obiettivi climatici del surriscaldamento globale massimo a 1,5°C, così come l’obiettivo del Global Biodiversity Framework di proteggere il 30% del territorio e dei mari entro il 2030 e di raggiungere la neutralità del degrado del suolo, i flussi finanziari per le Nbs dovrebbero triplicare secondo l’Unep, raggiungendo i 542 miliardi di dollari all’anno entro il 2030, e quadruplicare fino a raggiungere i 737 miliardi di dollari nel 2050.

“Investire in soluzioni basate sulla natura offre un percorso strategico ed economicamente vantaggioso per affrontare le sfide interconnesse del cambiamento climatico, della perdita di biodiversità e del degrado del territorio , compiendo progressi tangibili verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile”, ha affermato Jochen Flasbarth, segretario di Stato del Ministero federale tedesco per la cooperazione e lo sviluppo economico, che ha finanziato il rapporto.

Tuttavia raddoppiare o triplicare gli investimenti nelle Nbs non sarà sufficiente per raggiungere gli obiettivi, a meno che i 7mila miliardi di dollari di investimenti destinati ad attività che distruggono la natura non vengano drasticamente ridotti o riorientato. È necessario un cambiamento radicale a favore della natura, sottolinea il rapporto. Il settore finanziario e le imprese devono non solo aumentare gli investimenti in nature based solutions, ma anche applicare incentivi per deviare i finanziamenti da attività dannose. Le politiche governative, allo stesso tempo, svolgono un ruolo cruciale nella creazione di un ambiente favorevole per incoraggiare le opportunità di investimento sostenibile derivanti dalla crisi climatica, che può essere un momento cruciale per una trasformazione efficace.