Crisi riciclo plastica, Assorimap chiede al Governo un tavolo permanente

L’associazione che rappresenta oltre 350 imprese del settore ha inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin denunciando l’impossibilità di proseguire le attività senza interventi urgenti. Tra i nodi principali i costi energetici, la concorrenza dei polimeri vergini a basso prezzo e la mancanza di provvedimenti a sostegno rispetto ad altri Paesi europei

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Assorimap, la filiera italiana del riciclo delle plastiche meccaniche lancia un nuovo allarme al Governo per il riciclo della plastica. Con una capacità installata di circa 1,8 milioni di tonnellate e oltre 10mila addetti, il comparto rischia lo stop alle attività in assenza di misure di sostegno.

L’Assorimap, associazione nazionale dei riciclatori e rigeneratori di materie plastiche aderente a Confimi Industria, ha indirizzato una lettera al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin, segnalando che l’industria non è più in grado di garantire la continuità operativa.

Nella comunicazione si riconosce la disponibilità al dialogo dimostrata dal Ministero, ma si evidenzia la mancanza di riscontri concreti dopo mesi di incontri. In particolare, l’associazione lamenta l’assenza di provvedimenti analoghi a quelli già adottati in Paesi come Francia e Spagna.

La crisi del settore ha radici pluriennali: dagli effetti della pandemia all’aumento dei costi energetici, fino alla pressione esercitata dalla concorrenza dei polimeri vergini a basso costo provenienti dall’Asia.

Assorimap chiede quindi l’istituzione di un Tavolo istituzionale permanente sul riciclo delle plastiche e l’avvio di azioni immediate per evitare la chiusura di un comparto considerato strategico per l’economia circolare e per il raggiungimento degli obiettivi ambientali nazionali ed europei.

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