Dall’Ue nuove misure per raggiungere l’obiettivo di suoli sani entro il 2050

Il Parlamento Ue ha adottato la sua posizione sulla proposta per una legge sul monitoraggio del suolo, il primo atto legislativo dell'Ue dedicato al tema. Si stima che circa il 60-70% dei suoli europei si trovi in uno stato malsano a causa di problemi quali l’espansione urbana, i bassi tassi di riciclaggio dei terreni, l’intensificazione dell’agricoltura e il cambiamento climatico

Con 336 voti favorevoli, 242 contrari e 33 astensioni, mercoledì 10 aprile il Parlamento europeo ha adottato la sua posizione sulla proposta della Commissione per una legge sul monitoraggio del suolo, il primo atto legislativo dell’Ue dedicato al tema.

I deputati sostengono l’obiettivo generale di avere suoli sani entro il 2050, in linea con l’ambizione dell’Unione europea sull’inquinamento zero e la necessità di una definizione armonizzata di salute del suolo, nonché di un quadro di monitoraggio completo e coerente per promuovere la gestione sostenibile del suolo e risanare i siti contaminati.

La nuova legge obbligherà i paesi dell’Ue a monitorare prima e a valutare poi lo stato di salute di tutti i suoli sul loro territorio. I deputati propongono una classificazione a cinque livelli per valutare la salute (stato ecologico elevato, buono, moderato, suoli degradati e criticamente degradati); i suoli con uno stato ecologico buono o elevato sarebbero considerati sani.

Si stima che circa il 60-70% dei suoli europei si trovi in uno stato malsano a causa di problemi quali l’espansione urbana, i bassi tassi di riciclaggio dei terreni, l’intensificazione dell’agricoltura e il cambiamento climatico. Secondo la Commissione, il degrado dei suoli è uno dei principali fattori della crisi climatica e della biodiversità e riduce la fornitura di servizi ecosistemici chiave che costano all’UE almeno 50 miliardi di euro all’anno.

I deputati sostengono l’obbligo di stilare un elenco pubblico di tali siti in tutti i paesi dell’Ue entro quattro anni dall’entrata in vigore di questa direttiva. I paesi membri dovranno inoltre indagare, valutare e ripulire i siti contaminati per affrontare i rischi inaccettabili per la salute umana e l’ambiente dovuti alla contaminazione del suolo. I costi devono essere pagatoi dai responsabili secondo il principio “chi inquina paga”.

Dopo il voto, il relatore Martin HOJSÍK (Renew, SK) ha dichiarato: “Siamo finalmente vicini al raggiungimento di un quadro comune europeo per proteggere i nostri suoli dal degrado. Senza suoli sani, non ci sarà vita su questo pianeta. Il sostentamento degli agricoltori e il cibo sulla nostra tavola dipendono da questa risorsa non rinnovabile. Ecco perché è nostra responsabilità adottare il primo atto legislativo a livello europeo per monitorare e migliorare la salute del suolo.”

Il Parlamento ha adottato la sua posizione in prima lettura. Il dossier sarà seguito dal nuovo Parlamento dopo le elezioni europee del 6-9 giugno.