Il governo è al lavoro su una bozza del Decreto-legge Energia 2025, attesa in Consiglio dei Ministri entro la fine di agosto, con l’obiettivo di introdurre una serie di misure per superare la saturazione virtuale della rete elettrica nazionale, semplificare le autorizzazioni per i data center e riformare il mercato del gas. Il testo, in corso di verifica da parte del Dipartimento affari giuridici e legislativi di Palazzo Chigi, si compone attualmente di cinque articoli e rappresenta un tentativo di intervenire su alcune delle principali criticità che ostacolano la transizione energetica.
Saturazione virtuale: connessioni bloccate da richieste non cantierabili
Negli ultimi anni, l’aumento delle richieste di connessione da parte di impianti rinnovabili ha portato alla saturazione teorica della rete in alcune aree del Paese, rallentando lo sviluppo di progetti concretamente realizzabili. Questo fenomeno, noto come saturazione virtuale, si è generato a causa dell’attuale criterio sequenziale di assegnazione delle connessioni, secondo cui ogni nuova domanda è subordinata alla validità delle precedenti. In molti casi, le richieste impegnano la capacità disponibile senza dar luogo a impianti effettivi, impedendo l’accesso alla rete a progetti avanzati e pronti a partire.
Nuova metodologia di assegnazione: pubblicazione della capacità e criteri selettivi
Per superare il blocco, la bozza del decreto prevede un cambio di paradigma. Terna sarà chiamata a pubblicare trimestralmente, sul portale T.E.R.R.A., la capacità massima disponibile in ogni porzione della rete nazionale, definita sulla base di criteri elaborati dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica. L’intento è favorire una pianificazione trasparente e coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione. ARERA dovrà aggiornare le regole tecniche ed economiche per le connessioni, introducendo criteri competitivi e trasparenti di assegnazione tramite un meccanismo di tipo open season. Le nuove regole permetteranno il rilascio di soluzioni di connessione anche superiori alla capacità teorica accoglibile, purché compatibili con un piano complessivo di rafforzamento della rete.
Procedura semplificata e decadenza delle vecchie richieste non attivate
Il nuovo sistema prevede anche una revisione delle richieste pregresse. Le soluzioni di connessione concesse a impianti non ancora autorizzati perderanno efficacia, ma gli operatori interessati potranno accedere alle nuove procedure di assegnazione, con diritto alla restituzione o rimodulazione dei costi già versati. Faranno eccezione le richieste che abbiano ottenuto un parere favorevole di compatibilità ambientale o che siano già inserite in procedimenti autorizzativi in corso. Un altro aspetto significativo della riforma riguarda l’attribuzione a Terna della responsabilità per la progettazione e autorizzazione delle opere di potenziamento della rete, con la possibilità di ricorrere, dove previsto, a iter semplificati come la Denuncia di Inizio Attività.
Data center: iter autorizzativo unico e tempi certi
La bozza del decreto introduce un procedimento unico per l’autorizzazione dei data center, con tempi certi e un solo ente responsabile. Le Regioni o Province autonome saranno competenti fino a una soglia di potenza di 300 MW, mentre il MASE lo sarà per i progetti superiori. L’intero procedimento dovrà concludersi entro dieci mesi, che si riducono a cinque per le valutazioni ambientali. La misura punta ad accelerare l’insediamento di nuove infrastrutture digitali, considerate strategiche per il sistema Paese.
Gas naturale: revisione del gas release e misure contro il pancaking
Il decreto interviene anche sul fronte del gas naturale, modificando il meccanismo del gas release introdotto nel 2022. Sarà eliminato l’obbligo di vendere il gas attraverso il sistema del GME, rendendo possibile l’uso di piattaforme alternative e accordi bilaterali. La bozza chiarisce inoltre che anche i contitolari di concessioni possono partecipare individualmente alle procedure di vendita e che il termine massimo per il rilascio dei titoli minerari sarà esteso a sei mesi. Per contrastare l’effetto pancaking, l’ARERA potrà applicare corrispettivi di ingresso negativi ai punti di interconnessione con la Svizzera e attivare un servizio di liquidità per offrire gas a prezzi allineati al mercato europeo. È prevista anche la presentazione di una proposta per favorire l’integrazione dei mercati del gas italiano e tedesco.
Cattura e stoccaggio della CO₂: ad ARERA il ruolo di regolatore
Infine, il decreto attribuisce ad ARERA un ruolo di regolatore temporaneo per le attività di trasporto e stoccaggio della CO₂. Questa misura, in attesa di una normativa organica sul tema, è considerata urgente per garantire la realizzazione dei progetti industriali legati al CCUS e per non compromettere l’accesso ai finanziamenti europei previsti. ARERA definirà le tariffe e le condizioni di accesso alle infrastrutture di trasporto e stoccaggio.