Piano Ue sulla casa, Eeb: “Non deve indebolire le valutazioni ambientali”

L’European Environmental Bureau valuta positivamente il Piano UE per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili. L’organizzazione riconosce l’importanza dell’intervento per affrontare la crisi abitativa in Europa. Allo stesso tempo, richiama la necessità di coniugare quantità e rapidità con qualità degli alloggi, accessibilità economica e tutela ambientale. Centrale, secondo l’EEB, è il riuso del patrimonio edilizio esistente attraverso ristrutturazioni ed efficientamento energetico. L’ONG chiede infine che l’attuazione del Piano non indebolisca le norme di protezione della natura e del clima. Condividiamo la nota stampa di EEB

EEB: sì al piano UE sulla casa, ma "non dovrà indebolire le valutazioni ambientali"

L’European Environmental Bureau (EEB) accoglie con favore il primo Piano europeo per l’edilizia abitativa a prezzi accessibili presentato dalla Commissione europea, definendolo un passo incoraggiante e atteso da tempo per affrontare la crisi abitativa in Europa. Allo stesso tempo, l’organizzazione invita i decisori politici a concentrarsi su qualità, accessibilità economica e resilienza, e non soltanto su velocità e volumi di costruzione.

In tutta Europa, affitti e prezzi delle abitazioni stanno mettendo a dura prova i bilanci delle famiglie. Il Piano della Commissione – che include la revisione delle norme sugli aiuti di Stato, interventi per utilizzare pienamente il patrimonio edilizio esistente, misure per indagare la speculazione e considerazioni dedicate alle persone senza alloggio – segnala che Bruxelles sta prendendo seriamente la crisi. L’EEB plaude a questo approccio sociale e al riconoscimento che l’abitazione non è una merce, ma un diritto fondamentale.

La Commissione sottolinea inoltre, correttamente, la necessità di fare un uso migliore degli edifici esistenti, attraverso interventi di efficientamento energetico e ristrutturazione, il riuso degli immobili, il contrasto alla sfitto e la regolamentazione degli affitti a breve termine. Tuttavia, secondo l’EEB, il Piano non va ancora abbastanza lontano nel proporre azioni concrete in grado di garantire che il potenziale di queste soluzioni sostenibili per aumentare l’offerta abitativa venga effettivamente realizzato.

“Sfruttare al meglio il patrimonio edilizio esistente attraverso miglioramenti energetici, ristrutturazioni e riusi rappresenta un’opportunità preziosa per aiutare i governi dell’UE a raggiungere contemporaneamente obiettivi sociali, climatici e ambientali”, ha dichiarato Sonja Leyvraz, Policy Officer per l’economia circolare presso l’EEB.

L’EEB avverte tuttavia che il Pacchetto di semplificazione per l’edilizia annunciato per il 2027 non dovrà indebolire le valutazioni ambientali. Con gli ecosistemi europei già sottoposti a forte pressione, una riduzione delle tutele rischierebbe di compromettere la salute pubblica, la qualità dell’aria e dell’acqua e la resilienza ai rischi climatici. Tentativi precedenti di indebolire le norme a tutela della natura hanno già suscitato una forte reazione dei cittadini. Le stime della stessa Commissione indicano che l’applicazione inadeguata delle leggi ambientali costa già all’Europa circa 180 miliardi di euro all’anno in danni alla salute e all’ambiente.

Infine, l’organizzazione sottolinea che soluzioni efficaci alla crisi abitativa, come richiesto dalle organizzazioni della società civile attive sui temi sociali e ambientali, devono affrontare le dinamiche di fondo della finanziarizzazione. Il Piano riconosce le pressioni speculative e compie primi passi per valutarne l’impatto sui costi abitativi: un segnale positivo che, secondo l’EEB, dovrà essere seguito da azioni concrete per garantire che le abitazioni restino accessibili alle persone e non agli investitori. Qualsiasi investimento privato dovrà essere attentamente orientato e accompagnato da solide garanzie, affinché le risorse finanzino alloggi accessibili e rispettosi del clima e della natura, invece di alimentare l’aumento dei prezzi o trattare le case come asset finanziari.

I Paesi dell’UE detengono ora gli strumenti per sbloccare questo potenziale. La società civile invita i leader europei a rafforzare il Piano con standard chiari, finanziamenti adeguati per ristrutturazioni su larga scala, tutele per i gruppi vulnerabili e per la natura, nonché meccanismi di responsabilità che garantiscano che le raccomandazioni si traducano in cambiamenti concreti sul territorio.

“Questo è un passo nella giusta direzione. Con contenuti solidi e ambizione, l’edilizia abitativa può diventare il percorso più rapido dell’Europa verso equità, resilienza e sostenibilità. Ci auguriamo che i Paesi dell’UE sappiano cogliere questo momento”, ha concluso Leyvraz.

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