Elezioni Lazio, cosa prevede per rifiuti e inceneritore il neo presidente Francesco Rocca

L’ex manager della Croce Rossa Italiana appena eletto ha già espresso la sua posizione favorevole alla realizzazione dell’inceneritore per la gestione dei rifiuti nella Capitale, ma esprime dubbi sulle dimensioni del progetto e sulla scelta di costruirlo nella zona di Santa Palomba. E rilancia l’importanza della differenziata spinta, ma anche sulla necessità di mettere in ordine e rendere più efficienti le filiere dei consorzi di recupero per non vanificarla

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Sulle gestione rifiuti di Roma, il neo presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, e il sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri, non sembrano essere perfettamente allineati. Entrambi sono a favore degli impianti. Lo si legge nel programma elettorale presentato dall’ex presidente della Croce Rossa che succede a Nicola Zingaretti: “L’errore commesso nel decennio precedente è stato quello di non realizzare altri impianti dopo la giusta chiusura di Malagrotta”.

Così come nelle dichiarazioni a caldo post voto del 13 febbraio: “Sono a favore del termovalorizzatore per Roma per la chiusura del ciclo dei rifiuti e credo di incontrare presto il sindaco – ha spiegato ai microfoni del Corriere della sera.

Rispetto a questo progetto però, per il nuovo presidente del Lazio sembrano esserci alcune sottili differenze, che riguardano le dimensioni dell’impianto e la sua collocazione. La giunta Gualtieri ha deciso per la costruzione di un inceneritore da 600 mila tonnellate nella zona di Santa Palomba, vicino Pomezia. Rocca, che auspica la realizzazione di impianti e la messa a regime di quelli esistenti per adeguare la tecnologia alle necessità, ha scritto nel suo programma:

“Realizzare termocombustori sovradimensionati significherebbe violare le leggi e le direttive esistenti e aprire un altro ciclo di scala nazionale invece di chiudere quello di scala regionale (…) oltre al sovradimensionamento dell’impianto (…) ci risulta non idonea l’attuale localizzazione. Infatti il quadrante scelto contiene a pochi chilometri di distanza il Santuario del Divino Amore, meta ambita da centinaia di migliaia di turisti e pellegrini, e si colloca in un contesto paesaggistico e agricolo di assoluta qualità che vedrebbe a rischio tutte le principali filiere produttive agro alimentari ed enogastronomiche”.

“Bisogna capire la situazione della viabilità – ha detto Rocca al Corriere della sera – intorno alla zona del termovalorizzatore perchè la Sovrintendenza ha negato l’autorizzazione per l’ampliamento della Ardeatina e sono curioso di capire come il sindaco sta affrontando il tema in termini di progettazione perché ci sarà un impatto violentissimo sulla nostra viabilità. In quel tratto passano centinaia e centinaia di mezzi e se non viene allargata può portare problemi”.

Sul tema degli impianti e della tecnologia più adatta, si legge inoltre che “la viabilità primaria per il trasporto dei rifiuti risulta sottoposta a un vincolo storico già fatto valere in occasione del Giubileo del 2000 che ne impedisce il potenziamento. I rifiuti possono generare ricchezza anche e soprattutto se accanto alla raccolta differenziata si testano sistemi di ultima generazione con le loro moderne tecnologie che consentono l’estrazione di idrogeno e pellet di combustibile solido”.

Per quanto riguarda la raccolta differenziata, Rocca punta a rafforzarla: “A valle della riduzione dei rifiuti su cui sarà necessario operare sinergicamente con la legislazione nazionale, sarà indispensabile stabilire gli strumenti per avere nel nostro territorio delle vere e proprie miniere di materie prime: plastica, vetro, carta, ferro, alluminio, frazione organica”. Per farlo occorre non solo tornare a investire sulla raccolta differenziata spinta, ma anche “mettere in ordine e rendere più efficienti le filiere dei consorzi di recupero per non vanificarla. Tale lavoro va effettuato con una grande attenzione all’insediamento di nuovi impianti di raccolta, stoccaggio e trattamento delle citate nuove materie prime, spostando l’attenzione dalla guerra sulle localizzazioni alla tipologia di qualità dell’impianto che dovrà caratterizzare la futura stagione”.

Come riportato dall’Agenzia Dire, è in programma anche “un nuovo piano rifiuti” che punti sulla raccolta differenziata: “Il Lazio è al 18esimo posto come Regione in quanto a differenziata. Un disastro. Bisogna ripartire da questo per chiudere il ciclo dei rifiuti. Il termovalorizzatore da solo non è la risposta”.