Esclusione dalla partecipazione ai piani climatici, organizzazioni della società civile lanciano l’allarme all’Ue

Esercitare il proprio ruolo di custode del diritto dell'UE; consentire una partecipazione ben informata assicurandosi che tutti i documenti siano resi pubblici; garantire l'attuazione della partecipazione pubblica tramite i ministeri; valutare la reale soddisfazione della partecipazione pubblica e fornire agli Stati Membri le migliori linee guida, sono le 5 richieste sollevate da più di 35 organizzazioni della società civile nella lettera indirizzata al vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Frans Timmermans e al commissario europeo per l'energia Kadri Simon

Lo scorso 20 aprile più di 35 organizzazioni della società civile hanno inviato una lettera al vicepresidente esecutivo della Commissione Europea Frans Timmermans e al commissario europeo per l’energia Kadri Simon dove si esprime una “seria preoccupazione per la mancanza di possibilità di partecipazione pubblica ai processi di elaborazione da parte degli Stati Membri dei PNEC (Piani Nazionali per l’Energia e il Clima) aggiornati”. A riportarlo è l’European Environmental Bureau (EEB).

La scelta di indirizzare la lettera è arrivata dopo l’allarme delle organizzazioni della società civile “in seguito ai risultati di un sondaggio condotto da CAN E (Climate Action Network Europe) e WWF che ha rivelato come il 60% degli Stati Membri doveva ancora avviare qualsiasi tipo di consultazione pubblica tre mesi prima della scadenza per le bozze del PNEC”, continua EEB.

“Le sottoscritte organizzazioni della società civile vi scrivono per esprimere le loro serie preoccupazioni per quanto riguarda la mancanza di vie di partecipazione per i cittadini e le parti interessate nel processo decisionale in materia di clima in tutta l’UE. Come evidenziato di seguito, la revisione in corso del Testo Unico Energia e I piani integrati per il clima (di seguito PNEC) mostrano una preoccupante mancanza di coinvolgimento di pubblico. È compito della Commissione promuovere e far rispettare i requisiti di partecipazione nell’UE Stati membri (…) rimaniamo pronti a sostenere questi compiti. La partecipazione pubblica è essenziale per un’efficace governance del clima e dell’energia perché crea migliore politica, migliora il sostegno pubblico e rafforza la legittimità democratica. L’energia la transizione negli Stati membri riguarda tutti gli europei e i loro stili di vita. Una giusta transizione deve, pertanto, soddisfare i più elevati standard di processo decisionale democratico possibile consentire lo sviluppo di politiche climatiche affidabili, eque e trasparenti. Il pubblico ha diritto a una partecipazione informata ed effettiva allo sviluppo dei PNEC, sia nella bozza che nelle revisioni finali (…) In tal senso, invitiamo la vostra direzione generale a realizzare il piano d’azione della Commissione del luglio 2022 fornito alla Convenzione di Aarhus“, recita parte della lettera.

Tale convenzione è un trattato internazionale sull’accesso alle informazioni e sulla partecipazione del pubblico ai processi decisionali e all’accesso alla giustizia in materia ambientale.

La lettera, poi, delinea 5 priorità da mettere in campo affinché venga migliorata la partecipazione pubblica per la realizzazione di una giusta transizione:
“Esercitare il proprio ruolo di custode del diritto dell’UE (…): consentire una partecipazione ben informata assicurandosi che tutti i documenti pertinenti ai processi PNEC siano pubblicamente disponibili sulle piattaforme Reportnet e ReportENER, così come le informazioni che arrivano dagli Stati Membri (…); garantire l’attuazione della partecipazione pubblica aiutando i ministeri a consolidare il contatto con i cittadini (…); esaminare in che modo i requisiti di partecipazione pubblica siano soddisfatti nelle bozze dei PNEC (…); Fornire agli Stati Membri le migliori linee guida sulla partecipazione pubblica (…)”.