Dopo due anni di lavori è stata inaugurata la briglia di San Niccolò, insieme alla terrazza Marasco completamente riqualificata, con nuovi arredi e specie arboree. L’intervento segna il completamento della seconda centralina idroelettrica urbana di Firenze, dopo quella dell’Isolotto. L’impianto entrerà in funzione nei prossimi mesi, una volta completato l’allaccio alla rete elettrica.
La cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza del presidente della Regione Toscana, dell’assessora alla Difesa del Suolo e della vicesindaca di Firenze, che hanno restituito ai cittadini un luogo simbolico della città e al tempo stesso un nuovo presidio di energia sostenibile.
Energia rinnovabile e tutela dell’Arno
La nuova centralina, situata lungo l’ottava delle tredici briglie previste sul corso dell’Arno, utilizza parte della storica “fabbrica dell’acqua”, l’impianto che un tempo riforniva la città prima della costruzione dell’acquedotto dell’Anconella.
Attraverso tre bocche di ingresso visibili dai Lungarni, l’impianto deriva fino a 30 metri cubi d’acqua al secondo, sfruttando un salto idraulico di 4,9 metri. La turbina ad asse verticale genera 4.700 Megawattora (MWh) all’anno, pari al fabbisogno energetico di circa 1.500 famiglie, con un significativo abbattimento delle emissioni di CO₂.
Un progetto da 100 milioni di euro per sicurezza e sostenibilità
Il progetto complessivo interessa un tratto di 55 chilometri del fiume Arno, tra Incisa e Lastra a Signa, con un investimento di 100 milioni di euro, di cui 16 destinati alla ristrutturazione delle pescaie e alla riqualificazione delle sponde fluviali.
Gli interventi puntano a rafforzare la sicurezza idraulica, contrastare l’erosione e migliorare la gestione delle piene, coniugando tutela ambientale, produzione di energia pulita e valorizzazione del paesaggio.
Secondo le stime regionali, una volta completati tutti gli impianti, la produzione complessiva sarà di 55 Gigawattora l’anno, pari al consumo di 20.000 famiglie e a un risparmio di 25.000 tonnellate di CO₂.
Un modello di rigenerazione sostenibile
Per la Regione Toscana, il progetto rappresenta un modello di collaborazione pubblico-privata in grado di coniugare innovazione, sostenibilità e valorizzazione del patrimonio storico. “La fabbrica dell’acqua – ha ricordato il presidente della Regione – torna a vivere con una nuova funzione, quella della produzione di energia elettrica pulita. È un esempio che anche altre città italiane dovrebbero seguire”.
L’assessora all’Ambiente ha sottolineato che il corso dell’Arno diventa così una risorsa per il territorio, dove sicurezza idraulica e produzione energetica convivono. “Le briglie – ha spiegato – sono infrastrutture fondamentali per gestire le piene e, al tempo stesso, per produrre energia green in modo efficiente e continuo”.
Un nuovo spazio pubblico per i cittadini
La vicesindaca di Firenze ha evidenziato il valore ambientale e sociale dell’intervento, che consente di produrre energia pulita da fonte rinnovabile e di restituire alla città un’area verde riqualificata e fruibile. “La terrazza Marasco e l’impianto di San Niccolò – ha dichiarato – rappresentano un esempio concreto di come sostenibilità e qualità urbana possano procedere insieme”.
Le località lungo l’Arno interessate dal progetto includono Incisa, Rignano, Sieci, Ellera, Compiobbi, il Girone, Vallina, Rovezzano, Porto di Mezzo a Signa, San Niccolò e il Parco delle Cascine. Con questi interventi, la Toscana consolida il proprio ruolo di regione guida nella transizione energetica e nella gestione sostenibile delle risorse idriche.