Friuli, Greenpeace documenta i danni dell’alluvione e avvia interventi di supporto

L’organizzazione ha rilevato gli effetti dell’esondazione del fiume Torre nella frazione di Versa, attivando un’unità di volontari per le operazioni di pulizia e assistenza alla popolazione colpita, mentre proseguono le valutazioni sugli impatti degli eventi meteorologici che hanno interessato il Centro-Nord

Friuli-Venezia Giulia Greenpeace alluvione

A quattro giorni dall’alluvione che ha investito il Friuli-Venezia Giulia, Greenpeace Italia ha effettuato una documentazione delle aree danneggiate nella frazione di Versa (Gorizia), dove strade e abitazioni risultano ancora invase dal fango dopo l’esondazione del Torre. L’organizzazione ha attivato un’unità operativa con volontari provenienti da diverse regioni, impegnati nelle attività di pulizia insieme alla comunità locale e alle associazioni del territorio.

Le operazioni avviate prevedono l’utilizzo di idropulitrici, generatori e attrezzature per la rimozione di materiali e oggetti danneggiati. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di fornire supporto immediato nelle zone maggiormente colpite.

Nel corso delle attività, l’organizzazione ha richiamato l’attenzione sull’aumento della frequenza degli eventi meteorologici estremi e sui relativi impatti nei territori interessati da allagamenti e frane. Secondo Greenpeace, i fenomeni osservati evidenziano criticità legate alla gestione del rischio idrogeologico e alla maggiore esposizione delle aree soggette a consumo di suolo.

L’associazione ha inoltre rivolto un appello ai governi presenti alla COP30 di Belém affinché adottino misure di riduzione delle emissioni, accelerino la transizione energetica e rafforzino la protezione dei territori esposti agli effetti del cambiamento climatico. Tra le richieste figura anche l’introduzione di politiche fiscali mirate alle imprese attive nel settore dei combustibili fossili.

Le attività di rilevazione e supporto proseguiranno nei prossimi giorni, parallelamente al monitoraggio degli impatti che l’ondata di maltempo ha provocato nelle diverse aree del Centro-Nord.

Articolo precedenteQuattro nuovi “Angoli di biodiversità”nelle scuole dell’infanzia di Milano
Articolo successivoMilano, ciclabile della Ghisolfa: lavori al via nella primavera 2026