Gennaio 2024 è il più caldo mai registrato. WWF: “Un vero e proprio momento sismico per il clima”

Dopo l'annuncio di Copernicus, il WWF ha espresso le sue preoccupazioni in merito al nuovo record negativo che indica gennaio 2024 come il più caldo mai registrato dai tempi preindustriali. Stephanie Roe, scienziata a capo del programma WWF per il clima e l'energia ha dichiarato che: "Più le temperature aumentano, più estremi saranno gli impatti dei cambiamenti climatici e più alto sarà il rischio di punti critici e di impatti irreversibili sugli ecosistemi e sulle vite e i mezzi di sussistenza delle persone". "

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Dopo l’annuncio del Centro per i cambiamenti climatici Copernicus dell’ulteriore record negativo che vede gennaio 2024 come il più caldo mai registrato, il WWF ha espresso in una nota la sua preoccupazione:

“I nuovi dati mostrano che il mondo ha sopportato 12 mesi consecutivi con un riscaldamento globale di 1,5o C superiore rispetto ai livelli preindustriali. Questo dato arriva dopo che altri recenti dati sulla temperatura superficiale globale hanno mostrato un riscaldamento record tra 1,34o C e 1,54o C nel 2023. Ciò deve spingere i Paesi e le imprese ad accelerare gli sforzi per ridurre le emissioni di gas serra”.

“Il dato è davvero molto preoccupante – prosegue l’organizzazione ambientalista – ma non significa che il mondo abbia superato la soglia di 1,5o C a cui fanno riferimento l’IPCC, le Nazioni Unite e l’Accordo di Parigi. A tal fine sarebbe necessario che la temperatura media globale rimanesse al di sopra di 1,5o C per un periodo medio di 20 anni. Tuttavia, a meno che non vi sia un’immediata e profonda riduzione delle emissioni in tutti i settori e in tutte le regioni del mondo, la Terra è destinata a superare la soglia di 1,5o C all’inizio del 2030”.

Stephanie Roe, scienziata a capo del programma WWF per il clima e l’energia e tra le autrici e gli autori del rapporto IPCC AR6, ha dichiarato: “Questa nuova pietra miliare della temperatura è un vero e proprio “momento sismico” per il clima. E coincide con il raggiungimento di un massimo storico anche per le emissioni globali di gas serra. Senza una considerevole riduzione delle emissioni nei prossimi anni, supereremo la soglia di 1,5o C a lungo termine nel prossimo decennio e dovremo affrontare sfide e costi ancora maggiori per riportare le temperature al di sotto di tale livello”. 

“Prevenire ogni ulteriore aumento del riscaldamento è importante ora per le persone e la natura. Più le temperature aumentano, più estremi saranno gli impatti dei cambiamenti climatici e più alto sarà il rischio di punti critici e di impatti irreversibili sugli ecosistemi e sulle vite e i mezzi di sussistenza delle persone. È fondamentale che i Paesi allineino rapidamente le loro politiche e i loro investimenti a ciò che è necessario per limitare il riscaldamento globale al di sotto di 1,5o C. Ciò significa raggiungere il picco delle emissioni di gas serra nel prossimo anno e ridurle a livello globale di almeno il 43% entro il 2030. Per fare questo, l’azione per trasformare le economie, i sistemi energetici e alimentari, e per proteggere e ripristinare la natura deve avere una velocità e una scala senza precedenti. Le soluzioni sono già disponibili, serve solo la volontà di realizzarle in questo decennio critico. Il rapporto AR6 dell’IPCC ritiene sia necessario aumentare i finanziamenti da 3 a 6 volte entro il 2030 per limitare il riscaldamento al di sotto di 1,5o C. “I Paesi devono aumentare significativamente i finanziamenti ora e lavorare per concordare un nuovo ambizioso obiettivo di finanziamento per il clima alla COP29”, ha spiegato Roe.

“L’Italia – conclude il WWF – ha registrato il quinto gennaio più caldo dal 1800. La temperatura media è stata di 1,67 °C superiore al periodo di riferimento 1991-2020”.

Temperature in Italia a Gennaio 2024, deviazioni rispetto alla medie 1991-2020
(Dati Istituto di Scienze dell’Atmosfera e del Clima CNR)