Superbonus 110%, Coordinamento Free: “Cambiare regole in questa maniera mette a rischio gli obiettivi energetico-ambientali”

La richiesta è di modificare le modalità di gestione del credito introdotte dal dl Sostegni ter che rischiano di danneggiare le imprese e invalidare la fiducia dei cittadini e degli investitori. “Si combattano gli illeciti con mezzi che non ledano la credibilità del sistema”

Ansa Ambiente

Il superbonus 110% va tutelato combattendo gli illeciti con mezzi che non ledano la credibilità del sistema. È questa una delle principali richieste del Coordinamento Fonti Rinnovabili ed Efficienza Energetica (FREE). Il tema è quello delle modalità di gestione del credito introdotte dal dl Sostegni ter.

«Le misure introdotte avranno effetti pesanti sul mercato delle riqualificazioni edilizie, mettendo a rischio gli obiettivi energetico-ambientali, di mercato e occupazionali, degli impegni connessi al PNRR e anche le entrate per lo Stato nei prossimi anni. Siamo convinti – afferma il Coordinamento FREE – che le truffe emerse in questi mesi in relazione alla cessione del credito destino molta preoccupazione e che siano necessari interventi, ma con le misure adottate oggi si butta il bambino con l’acqua sporca, danneggiando le imprese e ledendo la fiducia dei cittadini e degli investitori, in una fase complicata come quella della ripresa post pandemica. Sul tema già la Banca d’Italia si era espressa con la Comunicazione UIF del 12 febbraio 2021 evidenziando i rischi d’illeciti insiti nella misura, associandoli però sostanzialmente al fatto che i cessionari non fossero “puntualmente identificabili”. Tanto che la Banca d’Italia chiedeva di prevedere controlli rafforzati e specifici da parte dell’Agenzia delle Entrate, non di limitare le cessioni. Più recentemente anche il servizio studi del Senato ha chiesto, nella Nota di lettura alla conversione in legge del DL Sostegni ter, un approfondimento sul fatto che le disposizioni adottate possano tradursi in maggiori oneri per la finanza pubblica, in ragione delle minori entrate IVA, IRPEF/IRES ed IRAP che il blocco sulle cessioni plurime del credito potrebbe causare».

«Chiediamo pertanto al Parlamento di modificare l’art. 28 del DL Sostegni ter in fase di conversione – prosegue il Coordinamento Free – ripristinando immediatamente la possibilità di cessione multipla del credito per tutte le banche e i soggetti vigilati dalla Banca d’Italia. Suggeriamo inoltre di considerare la possibilità di ripristinare tale misura anche per altri soggetti privati che insistono sullo stesso cantiere, caratterizzati dal rispetto di requisiti specifici, come l’attestazione SOA o i requisiti di bilancio, idonei a superare un sistema di controlli anti frode rafforzato».

«Il Superbonus 110% – conclude il Coordinamento Free – presenta certamente aspetti migliorabili, come peraltro segnalato lo scorso anno nel nostro documento di posizionamento (http://www.free-energia.it/w/wp-content/uploads/2021/10/5-Position-Paper-Free_Detrazioni.pdf), ma è una misura fondamentale per le nostre imprese e le nostre famiglie, capace di coniugare crescita e transizione ecologica. Per questo motivo richiede modifiche ponderate e puntuali, in grado di superare i problemi esistenti in un’ottica di costo-efficacia e di supporto dell’economia del nostro Paese»