I numeri della plastica circolare in Europa, imballaggi sugli scudi | Rapporto PE

Il progresso verso la circolarità delle plastiche aumenta ma c'è ancora parecchio da lavorare. Questo in estrema sintesi ciò che ha ribadito Plastics Europe, l’associazione dei produttori europei di materie plastiche, nel suo report biennale. I dati, relativi al 2022, mostrano che attualmente le "plastiche circolari" costituiscono il 13,5% dei nuovi prodotti in plastica fabbricati nell'Ue: poco più di metà dell’obiettivo intermedio del 25% al 2030, stabilito nella roadmap “Plastics Transition”. Rispetto al 2018, l'utilizzo di plastiche riciclate è cresciuto di quasi il 70%, la domanda maggiore di plastiche circolari arriva dagli imballaggi

Il progresso verso la circolarità delle plastiche aumenta ma c’è ancora parecchio da lavorare. Questo in estrema sintesi ciò che ha ribadito Plastics Europe, l’associazione dei produttori europei di materie plastiche, nel suo report biennale sull’economia circolare delle materie plastiche in Europa.

I dati, relativi al 2022, mostrano che attualmente le “plastiche circolari” costituiscono il 13,5% dei nuovi prodotti in plastica fabbricati nell’Ue: poco più di metà dell’obiettivo intermedio del 25% al 2030, stabilito nella roadmap “Plastics Transition”. Rispetto al 2018, l’utilizzo di plastiche riciclate è cresciuto di quasi il 70%.

Il rapporto evidenzia anche un aumento del 15% nell’incenerimento di rifiuti plastici, che potrebbero essere riciclati invece che smalititi. Virginia Janssens, direttrice generale di Plastics Europe, ha espresso preoccupazione riguardo a questa pratica, sottolineando la necessità di aumentare urgentemente la disponibilità di materie prime circolari per accelerare la transizione.

L’adozione delle plastiche circolari varia tra i settori industriali, con una domanda più forte nei settori dell’imballaggio, dell’edilizia e dell’agricoltura. Il packaging in plastica presenta anche il maggior tasso di riciclo, pari al 37,8% dell’immesso al consumo, ancora lontano però dagli obiettivi Ue del 50% al 2025 e del 55% al 2030. Altri settori, come ad esempio quello automobilistico, elettrico ed elettronico, sono in ritardo. Per soddisfare la crescente domanda di materie plastiche provenienti da fonti circolari, dice lo studio, è essenziale migliorare la raccolta e lo smistamento dei rifiuti plastici post-consumo.

Per la prima volta, il rapporto considera anche la produzione e la trasformazione di plastiche biobased e il riciclo chimico, rilevando che nel 2022 solo l’1% delle plastiche circolari proviene da fonti biobased, mentre l’1% è stato riciclato chimicamente. Janssens ha sottolineato l’importanza del riciclo chimico come soluzione complementare al riciclo meccanico. Infine, il rapporto mette in evidenza una diminuzione della quota europea nella produzione globale di plastica, il che potrebbe compromettere la capacità del continente di investire nella circolarità.

Plastics Europe chiama “all’azione urgente per affrontare le sfide e accelerare la transizione verso un’economia circolare delle materie plastiche in Europa”, sottolineando “l’importanza della collaborazione tra le parti interessate per superare gli ostacoli e creare un sistema circolare competitivo della plastica nel continente”.