Il 6 ottobre nuovo sciopero globale per il clima indetto da Fridays For Future

Il Global Strike for Climate è un evento internazionale che si basa sulla partecipazione di milioni di giovani in tutto il mondo, impegnati nella lotta contro il cambiamento climatico e che richiedono azioni concrete dai propri governanti. "L’Italia è a un nuovo capitolo della storia climatica: ondate di calore, alberi sradicati dal vento, chicchi di grandine come palle da tennis e alluvioni. È il capitolo della devastazione, che rende l’azione collettiva indispensabile."

6 ottobre sciopero globale per il clima

Venerdì 6 Ottobre, Fridays for Future Italia organizzerà proteste in tutte le piazze del Paese per un nuovo sciopero globale per il clima. Secondo il comunicato diffuso dall’organizzazione, queste manifestazioni rappresentano una risposta spontanea al negazionismo del governo Meloni. “L’Italia si trova in un nuovo capitolo della sua storia climatica, caratterizzato da ondate di calore, alberi abbattuti dal vento, grandine come palle da tennis e alluvioni. Questo è il capitolo della devastazione, che rende l’azione collettiva indispensabile”. Giacomo Zattini, portavoce del movimento, ha dichiarato che un governo che nega ogni correlazione tra fenomeni estremi e crisi climatica è un governo negazionista e quindi incapace di fornire risposte adeguate per prevenire i peggiori scenari previsti dalla scienza climatica.

Gli obiettivi di decarbonizzazione sono al centro delle preoccupazioni di Fridays for Future, che sostiene che la principale causa dell’aumento delle temperature e dei fenomeni climatici estremi sia l’uso dei combustibili fossili. Il comunicato continua affermando che l’Italia continua a investire pesantemente in questi combustibili, nonostante la loro contribuzione al cambiamento climatico. A causa delle sue emissioni storiche, l’Italia ha una responsabilità significativa nelle politiche di mitigazione a livello globale.

Per affrontare questa sfida, l’Italia dovrà superare gli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dall’Unione Europea. Questo implica una riduzione delle emissioni di gas climalteranti dell’80% entro il 2030 e la completa decarbonizzazione del settore elettrico entro il 2035. Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, ciò significa che l’Italia deve immediatamente abbandonare ogni nuovo investimento in carbone, petrolio e gas.

La linea del piano Mattei – si legge nel comunicato – rappresenta una direzione in controtendenza rispetto al piano Mattei stesso, che vincola il Paese all’uso dei combustibili fossili e sembra condannarlo a eventi climatici estremi sempre più frequenti e intensi. Questa contro-tendenza è il risultato di una crescente consapevolezza dell’urgenza di abbandonare i combustibili fossili e adottare politiche più sostenibili.

Il movimento propone una serie di soluzioni mirate per tutelare l’acqua e aumentare le difese naturali contro i fenomeni climatici estremi. Queste soluzioni includono:

  1. Ridurre i consumi d’acqua: Promuovere l’efficienza idrica nelle attività industriali, agricole e domestiche per ridurre la pressione sulle risorse idriche
  2. Ripristinare gli alvei originari dei fiumi: Restaurare gli alvei naturali dei fiumi può contribuire a prevenire inondazioni e a mantenere un equilibrio idrogeologico
  3. Tutelare e promuovere la salute del suolo: Preservare la fertilità del suolo e promuovere pratiche agricole sostenibili può aiutare a migliorare l’assorbimento dell’acqua nel terreno
  4. Favorire l’assorbimento dell’acqua nel suolo: Implementare misure per favorire l’infiltrazione dell’acqua nel terreno, come la creazione di aree verdi permeabili e il miglioramento delle infrastrutture di drenaggio
  5. Spingere la forestazione: L’incremento delle aree forestali può contribuire a catturare il carbonio dall’atmosfera e a stabilizzare i terreni, riducendo il rischio di frane e alluvioni
  6. Ripristinare i fondi del PNRR per il dissesto idrogeologico: Assicurare che i finanziamenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza siano utilizzati efficacemente per affrontare le questioni legate al dissesto idrogeologico e alla gestione sostenibile delle risorse idriche

Queste soluzioni riflettono un approccio olistico alla protezione dell’acqua e alla mitigazione dei fenomeni climatici estremi, promuovendo la sostenibilità ambientale e la resilienza alle sfide legate al cambiamento climatico.

Il 6 ottobre in tutta Italia, associazioni, sindacati e movimenti, potranno aderire allo sciopero e, dalle principali piazze del paese partiranno cortei che percorreranno le strade delle città. Di seguito orari e luoghi d’incontro:

  • Bologna: piazza San Francesco ore 9:30
  • Catania: piazza Roma ore 9:00
  • Chieri: davanti al Monti ore 9:30
  • Lucca: piazzale Verdi ore 9:30
  • Milano: Largo Cairoli ore 9:30
  • Pavia: Castello Visconteo ore 17:30 Climate Parade
  • Pisa: piazza Guerrazzi ore 9:00
  • Roma: piazza della Repubblica ore 9:30
  • Taranto: via di Palma ore 9:00
  • Torino: piazza Statuto ore 9:30