Consiglio Europeo adotta la Direttiva sull’efficienza energetica per la riduzione dei consumi

Il 25 luglio 2023 il Consiglio Europeo ha adottato la Direttiva sull'efficienza energetica. Le nuove disposizioni verranno pubblicate nella Gazzetta Ufficiale UE e entreranno in vigore 20 giorni dopo. L'obiettivo è quello di mettere in atto un risparmio energetico annuale per il consumo di energia finale che, quindi, aumenterà gradualmente dal 2024 al 2030: "gli Stati membri garantiranno in media un nuovo risparmio annuale dell'1,49% sul consumo di energia finale nel corso di tale periodo, raggiungendo gradualmente l'1,9% il 31 dicembre 2030"

Nella giornata del 25 luglio, il Consiglio Europeo ha adottato nuove norme per incentivare la riduzione del consumo di energia finale entro il 2030. A tal fine, come riporta la nota del Consiglio: “gli Stati membri beneficeranno di flessibilità nel conseguimento di tale obiettivo, garantendo collettivamente una riduzione del consumo di energia finale di almeno l’11,7% nel 2030 rispetto alle previsioni di consumo energetico per il 2030 formulate nel 2020. Ciò si traduce in un limite massimo al consumo di energia finale dell’UE pari a 763 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio e a 993 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio per il consumo primario.

“Il limite per il consumo finale sarà vincolante per gli Stati membri a livello collettivo, mentre l’obiettivo per il consumo di energia primaria sarà indicativo. Il consumo di energia finale rappresenta l’energia consumata dagli utilizzatori finali, mentre quello di energia primaria comprende anche ciò che viene utilizzato per la produzione e la fornitura di energia”, continua il Consiglio UE.

Si tratta di una direttiva formalmente adottata che verrà pubblicata nella Gazzetta ufficiale dell’UE e che entrerà in vigore 20 giorni dopo.

Questa proposta di revisione accanto ad altre proposte, affronta gli aspetti energetici della transizione climatica dell’UE nell’ambito del pacchetto “Pronti per il 55%” già presentato dalla Commissione il 14 luglio 2021. Parliamo di un pacchetto che mira: “ad allineare la normativa dell’UE in materia di clima ed energia all’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica dell’UE entro il 2050 e a quello di ridurre, entro il 2030, le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55% rispetto ai livelli del 1990. Il pacchetto consiste in una serie di proposte interconnesse che modificano atti legislativi esistenti o introducono nuove iniziative che interessano un ventaglio di settori politici ed economici”

In più, riporta il Consiglio: “nell’ambito del piano REPowerEU, il 18 maggio 2022 la Commissione ha proposto una serie di ulteriori modifiche mirate alla direttiva sull’efficienza energetica per rispecchiare i recenti cambiamenti nel panorama energetico. Gli elementi della proposta sono stati integrati nel processo di negoziazione interistituzionale tra il Consiglio e il Parlamento. L’attuale direttiva sull’efficienza energetica, in vigore dal dicembre 2018, stabilisce un obiettivo di riduzione del consumo di energia sia primaria che finale del 32,5% entro il 2030 a livello dell’UE rispetto alle previsioni di consumo energetico per il 2030 formulate nel 2007”.

Come contribuiranno gli Stati Membri per colmare i divari

“Tutti gli Stati membri contribuiranno al conseguimento dell’obiettivo generale dell’UE. Stabiliranno contributi nazionali indicativi e traiettorie per il conseguimento dell’obiettivo nei rispettivi piani nazionali integrati per l’energia e il clima (PNEC). I progetti di PNEC aggiornati erano previsti per giugno 2023 e i piani definitivi sono previsti per il 2024.

La formula per il calcolo dei contributi nazionali all’obiettivo (definita nell’allegato I della proposta) sarà indicativa, con la possibilità di discostarsene del 2,5%.

La Commissione calcolerà se tutti i contributi raggiungono l’obiettivo dell’11,7% e, in caso contrario, apporterà correzioni ai contributi nazionali inferiori all’importo che si otterrebbe utilizzando la formula (il cosiddetto meccanismo per colmare i divari).

La formula si basa, tra l’altro, sull’intensità energetica, sul PIL pro capite, sullo sviluppo delle energie rinnovabili e sul potenziale di risparmio energetico”.

Risparmio energetico

“L’obiettivo di risparmio energetico annuale per il consumo di energia finale aumenterà gradualmente dal 2024 al 2030. Gli Stati membri garantiranno in media un nuovo risparmio annuale dell’1,49% sul consumo di energia finale nel corso di tale periodo, raggiungendo gradualmente l’1,9% il 31 dicembre 2030.

Gli Stati membri possono contabilizzare nel calcolo ai fini del conseguimento dell’obiettivo il risparmio energetico realizzato mediante misure politiche nell’ambito della direttiva attuale e della direttiva riveduta sulla prestazione energetica nell’edilizia, le misure derivanti dal sistema di scambio di quote di emissione dell’EU (per gli impianti e per l’edilizia e i trasporti) e le misure di emergenza in materia di energia.

Le nuove norme, poi, prevedono l’obbligo specifico per il settore pubblico di conseguire una riduzione annuale del consumo energetico dell’1,9%, che può escludere i trasporti pubblici e le forze armate. Inoltre, gli Stati membri saranno tenuti a ristrutturare ogni anno almeno il 3% della superficie totale degli immobili di proprietà di enti pubblici”.