“Il grande anello verde di Roma a piedi”, il 9 e il 15 novembre la presentazione del libro nella Capitale

Giovedì 9 e mercoledì 15 a Roma si terranno le prime due presentazioni del libro di Carlo Coronati "Il Grande Anello verde di Roma a piedi". Con la prefazione dell'assessore alla Mobilità Eugenio Patanè, il libro è: "Un manuale pratico di trekking urbano che regala l'idea di un giro nella natura in 115 Km divise in 7 tappe. Una ricerca e una scoperta di una città allegra e gentile da difendere e valorizzare in quei luoghi “minori” ricchi di memoria; un inno “all’altra bellezza” di un mondo verde e periferico che si fa scoprire con lentezza e curiosità, col gusto delle deviazioni e quel tanto di avventura che sanno regalare i parchi e le riserve naturali della capitale più verde d’Europa"

Giovedì 9 novembre a partire dalle ore 18:30, presso la Libreria L’Angolo dell’Avventura di Lungotevere Testaccio 10 a Roma e mercoledì 15 novembre dalle ore 19:00 presso Alta Quota Roma in Via Girolamo Benzoni, si terranno le prime due presentazioni della nuova guida scritta da Carlo Coronati “Il Grande Anello verde di Roma a piedi“.

Edito da Edizioni il Lupo, nel libro, stando alla presentazione: “L’autore propone dei percorsi originali nel verde che ricopre un’area ancora più vasta, alla scoperta su due piedi della Città Eterna”.

“Il volume – continua la presentazione – che gode della prefazione di Eugenio Patanè, Assessore alla Mobilità di Roma Capitale, è disponibile ora in libreria e sulle principali piattaforme digitali per Edizioni il Lupo: un manuale pratico di trekking urbano che regala l’idea di un giro nella natura in 115 Km divise in 7 tappe. Il volume, arricchito da mappe dettagliate e consigli per i trekker meno esperti, è rivolto a camminatori “speciali”, quelli che vogliono sentirsi soli o dolcemente accompagnati, lontani dalla folla: presenti anche indicazioni sul grado di percorribilità ciclabile per gli appassionati delle due ruote”.

“Numerose le tappe – si legge – e i punti di partenza di questo grande anello in 7 giorni come fosse un “cammino di scoperta”. Luoghi da scegliere personalizzando il proprio orientamento, seguendo un cerchio non geometricamente perfetto ma suggestivo nel territorio che si svela agli occhi e sotto le suole: tra le aree prescelte il Parco del Pineto, Riserva Naturale Monte Mario, Ponte Milvio, Parco dell’Aniene, Ponte Mammolo, Villa Gordiani, Porta Furba, Caffarella, Appia Antica, Cecchignola, Eur, sponde del Tevere, Ostiense Piramide, Testaccio, Trastevere e per finire Villa Sciarra e Villa Pamphilj”.

“Una ricerca e una scoperta di una città allegra e gentile da difendere e valorizzare in quei luoghi “minori” ricchi di memoria; un inno “all’altra bellezza” di un mondo verde e periferico che si fa scoprire con lentezza e curiosità, col gusto delle deviazioni e quel tanto di avventura che sanno regalare i parchi e le riserve naturali della capitale più verde d’Europa”.

“Il Grande Anello Verde a piedi di Roma all’interno del raccordo anulare – commenta l’autore – non ha bisogno di certificazioni e autorizzazioni; è espressione genuina della voglia di girovagare come fanno e sanno i “flâneur” francesi intrufolandosi fra borghetti, angoli di città remota e antica, aree verdi insospettabili, che sono lo specchio dei tempi, della sua ruralità ancora attuale e della sua crescita. Ho voluto documentare, attraverso i molteplici percorsi che ho sperimentato in prima linea, una città che non sa di abbandono ma è curata e abbellita da cittadini, associazioni e volontari che le vogliono bene salvaguardando tutti quei luoghi dove la massa dei turisti non va. Qui la street art ormai trionfa, regala scenari inaspettati e sempre nuovi, palcoscenici di un film in continuo divenire.”

“Tra i suoi meriti, questo libro fa riscoprire sicuramente il bisogno e la voglia di camminare, che significa non solo svolgere un moto salutare, ma anche e soprattutto incontrare, parlare, curiosare, non dare nulla per scontato e conosciuto, scoprire, sorprendersi, arricchirsi, emozionarsi: “Camminare in una grande metropoli – conclude Coronati – vuol dire anche vigilare, una vigilanza attiva, sentirsi una sorta di “sentinella del territorio”, capace di capire le tante realtà che si incontrano, ma anche imbattersi, a volte, nel disagio e nella precarietà della vita. Capire queste realtà e non voltarsi per non vedere apre ad una conoscenza dinamica per non chiudersi in stereotipate visioni di “decoro”. Un movimento che aiuta anche a comprendere che il cuore di una città pulsa di differenze sociali, dialettiche, di immagini da ricomporre come un puzzle in eterno disordine. Una città come un giocattolo da smontare e rimontare per capire come è fatto e come funziona”.