Inceneritori ed emissioni: selezionare i rifiuti a monte è la strategia più conveniente | Nuovo studio ZWE

Un'ulteriore selezione dei rifiuti prima dell'incenerimento è una strategia rapida ed economicamente vantaggiosa per ottenere riduzioni sostanziali delle emissioni di gas serra derivanti dalla combustione. Lo sottolinea un nuovo studio condotto da Zero Waste Europe ed Equanitor Ltd. La ricerca, intitolata "Materiali o gas? How to Capture Carbon", mette a confronto due approcci: il Leftover Mixed Waste Sorting (LMWS), ovvero la selezione a bocca degli inceneritori di materiali fossili come plastiche, tessili e sintetici da avviare a riciclo, e il Carbon Capture and Storage (CCS), ossia la cattura delle emissioni di anidride carbonica e il loro stoccaggio

Un’ulteriore selezione dei rifiuti prima dell’incenerimento è una strategia rapida ed economicamente vantaggiosa per ottenere riduzioni sostanziali delle emissioni di gas serra (GHG) derivanti dalla combustione. Lo sottolinea un nuovo studio condotto da Zero Waste Europe ed Equanitor Ltd.

La ricerca, intitolata “Materiali o gas? How to Capture Carbon”, mette a confronto due approcci: il Leftover Mixed Waste Sorting (LMWS), ovvero la selezione a bocca degli inceneritori di materiali fossili come plastiche, tessili e sintetici da avviare a riciclo, e il Carbon Capture and Storage (CCS), ossia la cattura delle emissioni di anidride carbonica e il loro stoccaggio. Quest’ultima, ad esempio, è la strategia dichiarata dal sindaco di Roma Gualtieri per il futuro inceneritore di Roma.

Lo studio di Zero Waste evidenzia che, sebbene il CCS permetta di raggiungere livelli di riduzione più elevati dei gas serra dell’incenerimento, i suoi costi sono molto alti e in qualche modo insostenibili. Al contrario, il LMWS offre un approccio rapido ed economicamente vantaggioso per ottenere una riduzione significativa delle emissioni, evitando al contempo ulteriori vincoli grazie a infrastrutture più economiche e flessibili dal punto di vista operativo.

Dominic Hogg, direttore di Equanitor, afferma: “I risultati dello studio rivelano che il sistema di selezione è il metodo più conveniente per ottenere riduzioni. Al contrario, la cattura e lo stoccaggio del carbonio emergono come i mezzi meno efficaci in termini di costi. Tuttavia, la sinergia di entrambi gli approcci dimostra il potenziale per la massima riduzione complessiva delle emissioni, riducendo il costo medio di riduzione di circa la metà rispetto al ricorso al solo CCS. I politici e gli addetti ai lavori devono dare priorità ad una prospettiva olistica, garantendo che un focus ristretto sulle emissioni da incenerimento non ostacoli l’implementazione dei sistemi di smistamento in futuro, in particolare nelle strutture operative”.

Janek Vahk di Zero Waste Europe sottolinea invece: “L’implementazione della raccolta differenziata dei rifiuti non solo aiuta gli Stati membri a raggiungere i loro obiettivi di riciclaggio e climatici, ma svolge anche un ruolo cruciale nel ridurre la capacità di incenerimento in quegli Stati membri in cui attualmente esiste una capacità eccessiva. Infatti, catturare materiali a base fossile con un elevato potere calorifico, come plastica e tessuti artificiali prima dell’incenerimento, creerebbe spazio per gestire più rifiuti residui all’interno della stessa capacità. Ciò, a sua volta, sostiene i piani di smantellamento che sono già necessari a causa dell’evidente sovraccapacità in Europa”.

Alla luce dei risultati, ZWE raccomanda all’Unione Europea di adottare un approccio graduale, utilizzando il LMWS in modo estensivo e tempestivo, seguito dall’applicazione mirata di CCS solo nelle strutture che si prevede saranno necessarie in futuro.

All’inizio di questo mese, ventitré ONG ambientaliste, tra cui Zero Waste Europe, hanno firmato un documento in cui argomentano contro l’implementazione obbligatoria del CCS negli inceneritori, citando la sovraccapacità degli stessi, l’aumento dei tassi di riciclaggio e la superiorità della raccolta differenziata dei rifiuti.​