Rifiuti elettronici, ancora molta strada da fare per sensibilizzare gli italiani sui RAEE | Nuova indagine Ipsos

Lo studio, realizzato su un campione di 1.000 cittadini italiani a cui si aggiunge un focus specifico su 500 giovani dai 18 ai 26 anni e uno su 500 abitanti di Napoli ha evidenziato che l’80% dei napoletani non conosce il significato dell’acronimo RAEE. Un dato allarmante, il peggiore tra quelli delle cinque grandi città italiane analizzate (Bologna, Torino, Milano, Roma e, appunto, Napoli), e nettamente superiore rispetto alla media italiana, che si attesta sul 61%

RAEE indagine Ipsos

Il 28 febbraio, a margine della firma dell’accordo tra ASIA Napoli e Erion WEEE, è stata presentata l’indagine realizzata da Ipsos per Erion WEEE nell’ambito dell’“Osservatorio conoscenza RAEE”, voluto dal Consorzio per monitorare i livelli di consapevolezza dei cittadini, le loro opinioni e i loro comportamenti. Lo studio, realizzato su un campione di 1.000 cittadini italiani a cui si aggiunge un focus specifico su 500 giovani dai 18 ai 26 anni e uno su 500 abitanti di Napoli ha evidenziato che c’è ancora molta strada da fare in termini di sensibilizzazione. È emerso, infatti, che l’80% dei napoletani non conosce il significato dell’acronimo RAEE. Un dato allarmante, il peggiore tra quelli delle cinque grandi città italiane analizzate (Bologna, Torino, Milano, Roma e, appunto, Napoli), e nettamente superiore rispetto alla media italiana, che si attesta sul 61%.

Anche per quanto riguarda le modalità di conferimento dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche il quadro risulta critico: rispetto a 14 tipologie di prodotti oggetto del sondaggio, che vanno da PC e smartphone fino a contapassi e spazzolini elettrici, quasi 1 napoletano su 2 (49% del campione) finirebbe per gettarne almeno uno nei contenitori della plastica o della raccolta indifferenziata (tra l’altropensando, nell’88% dei casi, che questa sia la procedura corretta). 

Dall’indagine emergono, inoltre, comportamenti tali da alimentare i flussi paralleli illegali: il 35% dei napoletani intervistati ha dichiarato di essersi rivolto agli “svuota cantine” per disfarsi dei propri RAEE e il 30% ha affermato di essersi imbattuto, fuori dai centri di raccolta, in soggetti non autorizzati che hanno chiesto di consegnare loro tali rifiuti. Dati preoccupanti, che risultano in linea con la media nazionale, rispettivamente pari al 32% e 34%, ma superiori a quelli delle altre città coinvolte nella ricerca.

Il problema della scarsa informazione è emerso, infine, anche dall’analisi dei livelli di conoscenza delle possibilità di conferimento a disposizione dei cittadini: il 31% dei napoletani non conosce il “servizio 1 contro 1” (ovvero il diritto del consumatore di richiedere al rivenditore, al momento dell’acquisto di un nuovo apparecchio, il ritiro di quello equivalente di cui vuole disfarsi), mentre il 62% non conosce il “servizio 1 vs 0” (ossia la possibilità di conferire i RAEE di piccole dimensioni presso i grandi negozi di elettrodomestici ed elettronica gratuitamente e senza alcun obbligo di acquisto).

I dati di gestione RAEE su Napoli

Sul territorio di Napoli nel 2022 Erion WEEE ha gestito oltre 1.o8o tonnellate di RAEE Domestici, dal cui corretto trattamento sono state ricavate: 514 tonnellate di ferro (equivalenti al peso di un Frecciarossa 1000), 174 tonnellate di plastica (equivalenti a circa 69.600 sedie da giardino), 27 tonnellate di alluminio (equivalenti a circa 31.500 moka da caffè) e 29 tonnellate di rame (equivalenti a 33 km di cavi). Grazie a una gestione virtuosa di questi rifiuti nell’ambito del territorio comunale, Erion WEEE ha evitato l’emissione in atmosfera di quasi 13.400 tonnellate di CO2 (come la quantità che verrebbe assorbita in un anno da un bosco grande 13 kmq, poco più dell’estensione di Pompei) e ha permesso il risparmio di oltre 2.000.000 kWh di energia elettrica (pari ai consumi domestici annui di una città di circa duemila abitanti).