La tutela ambientale in Costituzione ma pochi italiani lo sanno 

Due anni fa, con la legge costituzionale n. 1 dell’11 febbraio 2022, la tutela dell’ambiente e della natura entrava nella Carta costituzionale italiana. Con il voto pressoché unanime del Parlamento sono stati riformati l’art. 9 e l’art. 41 della Costituzione. "Ma quanto ne sanno i cittadini italiani della riforma del 2022 e quanto ritengono che sia importante aver inserito la tutela dell’ambiente nella Costituzione?" si chiede il Wwf, che per rispondere a queste domande ha commissionato un sondaggio a EMG Different, che ha realizzato 800 interviste online. Ecco i risultati

Due anni fa, con la legge costituzionale n. 1 dell’11 febbraio 2022, la tutela dell’ambiente e della natura entrava nella Carta costituzionale italiana. Con il voto pressoché unanime del Parlamento (in vari passaggi il gruppo di Fratelli d’Italia si astenne), sono stati riformati l’art. 9 e l’art. 41 della Costituzione.  Nell’art. 9 fu inserita, tra i principi fondamentali della Costituzione, la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni, richiamando la necessità di proteggere gli animali attraverso le leggi dello Stato.

Nell’art. 41 fu sancito il principio che l’iniziativa economica privata, pur essendo libera, non può svolgersi in modo da recare danno all’ambiente e che l’attività economica, sia pubblica che privata, deve essere indirizzata e coordinata anche ai fini ambientali. “È stata una riforma importante -dice WWF Italia in una nota – che ha confermato un orientamento già delineato dalla Corte costituzionale e che ha reso la nostra Costituzione più attuale e in linea con le più recenti leggi fondamentali di altri Paesi”.

“Ma quanto ne sanno i cittadini italiani della riforma del 2022 e quanto ritengono che sia importante aver inserito la tutela dell’ambiente nella Costituzione?” si chiede l’associazione ambientalista, che per rispondere a queste domande ha commissionato un sondaggio a EMG Different, che ha realizzato 800 interviste online con supporto CAWI (Computer Aided Web Interview) ad un campione di italiani dai 18 ai 70 anni rappresentativo della popolazione per età, aree geografiche e ampiezza centri dei comuni italiani. 

Solo il 28% del campione ha dichiarato di sapere che è stata approvata una riforma costituzionale che ha inserito nella nostra Costituzione la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi. Il dato, che sale al 33% tra coloro che hanno un’istruzione superiore, appare basso, ma comunque in crescita rispetto ad un anno fa quando un altro sondaggio, sempre realizzato per il WWF Italia da EMG Different, fissava al 14% la percentuale di italiani consapevoli di questa riforma. In un anno la percentuale è quindi raddoppiata, segno che l’interesse degli italiani sulle tematiche ambientali continua a crescere.

Uguale percentuale, 28% del campione, dichiara di essere a conoscenza che la riforma sulla tutela dell’ambiente è stata fatta anche nell’interesse delle future generazioni. L’attenzione verso i giovani appare, come spesso accade in Italia, ancora marginale, nonostante siano proprio loro coloro che sentiranno nelle loro vite gli effetti degli errori delle generazioni precedenti che hanno ritardato, e continuano a ritardare, le azioni per contrastare il cambiamento climatico e la perdita di biodiversità. 

Molto ampio l’apprezzamento degli italiani sull’ingresso dell’ambiente in Costituzione. Il 72% degli intervistati lo giudica molto positivamente o positivamente e solo il 6% lo ritiene negativo o molto negativo, mentre il 22% non risponde.

Ancora più alta la percentuale degli italiani che sono d’accordo sul fatto che l’iniziativa economica non debba recare danno all’ambiente e alla salute: lo dichiara l’88% degli intervistati (42% molto d’accordo e 46% abbastanza d’accordo) che diventa, significativamente, il 94% nel Nord Est, dove si trovano le aree più industrializzate del Paese. 

L’84% del campione dichiara di essere molto/abbastanza d’accordo sul fatto che la tutela del patrimonio ambientale del nostro Paese sia garantita dallo Stato, confermando così indirettamente che la tutela degli ecosistemi debba essere omogenea su tutto il nostro territorio e non frammentata secondo il disegno dell’autonomia differenziata.

Il quadro che emerge dal sondaggio è che l’ambiente rappresenti un tema di forte interesse per gli italiani che sono in larghissima parte d’accordo con la sua tutela e con il principio che l’economia non possa distruggere il nostro capitale naturale. Al tempo stesso però si conferma che, anche se in crescita, la consapevolezza di quanto avviene nel nostro Paese dal punto di vista ambientale continua ad essere poco diffusa e richiede ulteriori sforzi da parte di tutti: associazioni ambientaliste, ovviamente, ma soprattutto istituzioni, mondo della cultura, dell’università e della ricerca e mass media che a volte si concentrano su elementi marginali dei confronti in atto e non danno il giusto spazio ai portatori di interessi generali.

Lunedì 26 a Roma un incontro organizzato dal WWF dedicato alla riforma della Costituzone

Per contribuire a far crescere questa consapevolezza, il WWF Italia ha organizzato per lunedì 26 febbraio, a partire dalle ore 9,30, il convegno “Tutela dell’ambiente e future generazioni. Analisi e prospettive a due anni dall’entrata in vigore della modifica costituzionale” anche per richiamare l’attenzione del Legislatore sulla necessaria attuazione della modifica costituzionale agli articoli 9 e 41 della Costituzione. 

L’incontro, che si terrà presso la Sala Zuccari di Palazzo Giustiniani del Senato della Repubblica, dopo i saluti della Vicepresidente del Senato Maria Domenica Castellone, sarà aperto da una lectio magistralis del Vicepresidente della Corte costituzionale Giulio Prosperetti. La tavola rotonda che seguirà vedrà la partecipazione di giuristi, economisti, rappresentanti accademici e operatori del diritto.

Per partecipare all’incontro è necessario iscriversi qui>>